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Cavallette in Alta Valmarecchia: "No rischi sanitari per la salute umana"

Le precisazioni dell'Ausl e del Comune di San Leo: "Fatte segnalazioni alla regione Emilia Romagna"

A cura di Redazione
12 luglio 2025 06:06
Cavallette in Alta Valmarecchia: "No rischi sanitari per la salute umana" -
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In merito alle segnalazioni sull'invasione di cavallette in Alta Valmarecchia, specie a San Leo, il Comune precisa di aver effettuato segnalazioni - come un anno fa - alla regione Emilia Romagna, che è l'ente preposto a intervenire sul problema, attraverso il servizio Fitosanitario e difesa delle produzioni.

Anche l'Ausl precisa di non avere possibilità di intervento. Il personale dell'Ausl interviene solamente in presenza di pericoli per l'igiene e la salute pubblica, ad esempio se un insetto trasmette una malattia all'uomo. 

Nel dettaglio, rileva l'Ausl: "È doveroso ricordare che le cavallette non rappresentino un rischio sanitario diretto per la salute umana. Non pungono, non trasmettono malattie e non sono vettori biologici di agenti infettivi come invece zanzare o zecche, nonostante le infestazioni massive possano causare indubbiamente disagio e soprattutto danni alle colture".

"La lotta alle infestazioni- prosegue la nota - si può effettuare in maniera efficace e senza rischi per la salute umana e animale solo in maniera preventiva entro fine giugno, quando le cavallette sono allo stadio giovanile (prive di ali), ancora gregarie nei pressi dell'area di deposizione delle uova (grillare) e più sensibili agli insetticidi, come previsto dal piano di contrasto della Regione Emilia-Romagna".

Conferma Silvano Severini, presidente dell'associazione Coltivatori Associati Valmarecchia: "Si può intervenire quando sono piccole, al momento della schiusa. Quando sono adulte, non si può far nulla, con qualsiasi insetticida. Si addormentano, si intontiscono, ma si riprendono". Nel 2024 fu fatta una campagna ad hoc tra Regione Emilia Romagna e le province romagnole. "Vennero fatti dei sopralluoghi dai tecnici della Regione. Davano l'ok per il trattamento, che era passato dalla Regione, ma rimborsato in un secondo momento, attraverso il bando. C'è però un problema. Se io su un lato della strada faccio il trattamento nella mia proprietà, ma l'altro proprietario dall'altro lato della strada non lo fa, non risolviamo il problema. Gli insetti proliferano a macchia d'olio", evidenzia Severini. Bisogna intervenire con la prevenzione: "La Regione deve intervenire a tappeto. La situazione andrà molto a peggiorare nei prossimi anni. E noi siamo inermi quando le cavallette sono adulte: non possiamo fare più nulla".


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