Ciclisti nel mirino: dopo il caso Val d’Adige, cresce la paura anche nel Riminese

Codice della Strada e buonsenso: la Marecchiese alla prova della "distanza di sicurezza"

A cura di Glauco Valentini Redazione
22 dicembre 2025 15:33
Ciclisti nel mirino: dopo il caso Val d’Adige, cresce la paura anche nel Riminese - Foto di repertorio
Foto di repertorio
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L’episodio avvenuto in Val d’Adige riaccende i riflettori su un tema che riguarda da vicino anche la provincia di Rimini, territorio da sempre fortemente legato al ciclismo, sia amatoriale sia agonistico. Le strade dell’entroterra riminese – dalla Valmarecchia alla Valconca – sono quotidianamente percorse da ciclisti, squadre sportive e appassionati, soprattutto nei fine settimana.

Anche nel Riminese, negli ultimi anni, non sono mancati episodi di tensione tra automobilisti e ciclisti, con segnalazioni di sorpassi pericolosi, insulti e manovre azzardate, oltre a incidenti stradali che hanno coinvolto atleti e semplici appassionati. Situazioni che, pur non raggiungendo la gravità estrema dei colpi d’arma da fuoco denunciati nel Veronese, (Vedi notizia) alimentano un clima di preoccupazione diffusa tra chi si allena su strada.

La presenza di eventi ciclistici di rilievo, come la Nove colli, la storica Granfondo di Riccione, gli Squali e La Gialla Cycling, rende il tema della sicurezza ancora più centrale nel Riminese, dove le associazioni e le società sportive chiedono da tempo maggiore attenzione: controlli, campagne di sensibilizzazione e rispetto delle distanze di sicurezza previste dal Codice della Strada.

Il richiamo della Federciclismo a una “cultura del rispetto” trova quindi piena attualità anche in provincia di Rimini, dove la convivenza tra traffico motorizzato e ciclismo resta una sfida aperta soprattutto sulla via Marecchiese. Un tema che non riguarda solo gli atleti, ma la sicurezza di tutti gli utenti della strada.

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