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Cocaina sotto i 20 anni, crack prima dei 25: San Patrignano rilancia l'allarme droga e giovani

Il 72% dei ragazzi arrivati a San Patrignano ha iniziato presto con la cocaina. In crescita l’uso di crack, già sperimentato da diversi minorenni

A cura di Redazione
20 giugno 2025 15:03
Cocaina sotto i 20 anni, crack prima dei 25: San Patrignano rilancia l'allarme droga e giovani - Repertorio
Repertorio
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il problema delle dipendenze riguardi sempre più i giovani. Lo ribadiscono i dati dell’Osservatorio San Patrignano 2025, che ha preso in analisi i dati tossicologici delle ragazze e dei ragazzi entrati in comunità maggio 2024 e aprile 2025. 

Delle 661 persone entrate in questo lasso di tempo, il 20,7% erano ragazze e ragazzi under 25 e rispetto il totale poco meno del 60% (58,3) ha iniziato a usare cocaina entro i 20 anni, con la percentuale che sale al 72,6% entro i 25. Fra i 30 minorenni (13 ragazzi e 17 ragazze) entrati in questo lasso di tempo, 12 avevano già provato cocaina o crack.

Pur trattandosi della fotografia di persone con un problema di dipendenza riconosciuto, rispetto il totale dei dati, emerge che è il crack l’emergenza crescente nel panorama delle dipendenze da sostanze, con la cocaina che continua comunque a recitare il ruolo della protagonista.  

Fra le 661 persone, l’uso di cocaina resta il più diffuso, pari al 91,7% (in linea con lo scorso anno quando era il 92%), seguito dalla cannabis al 90,9% (90,8% nel 2023). Al terzo posto però, come lo scorso anno, non compare l’eroina, utilizzata dal 34,2%
 (35,5%), ma dal crack pari al 64,9% (67,8%). Il crack balza addirittura al primo posto quando si guarda alla dipendenza primaria, cioè la sostanza principale da cui dipende la persona.

Il 32,4% ha una dipendenza primaria da crack, il 29,6% da cocaina e il 10,6% da eroina in linea con l’anno passato quando era l’11,1%. Collegato a questo dato, la modalità di assunzione delle sostanze, che vede un minimo aumento dell’uso per via iniettiva,
 pari solo al 17,1% fra i nuovi entrati contro il 15,9% dell’anno prima, ma comunque ben lontano da numeriche del passato, considerato che nel 2015 l’utilizzo di sostanze per via iniettiva era ancora pari al 42%.   

Rispetto alle droghe sintetiche, l’uso di ecstasy è calato al 36,1% (52,7%), l’uso di allucinogeni è rimasto stabile al 33,4% (32,5%), mentre si è registrato un maggiore consumo di amfetamine, pari al 43,7% (9%) e di ketamina, pari al 44,7% (7,4%). Viste
 queste percentuali è facile intuire che la poliassunzione riguarda gran parte dei neoentrati, l’88,5%, un dato costante dal 2015 ad oggi, visto che non è mai stato inferiore all’85%. Va sottolineato come il 60,8% avesse problemi con l’alcool, dalla
 pratica del binge drinking all’alcolismo. 

Un problema dipendenza che continua a colpire indirettamente anche tanti bimbi, visto che delle 661 persone entrate in percorso, ben 170 hanno lasciato a casa almeno un figlio. Non nuovo, infine, il problema di ragazzi che hanno almeno uno dei due genitori alle prese o con alle spalle una dipendenza, ben 143 (21,6% del totale).  Rispetto alle persone entrate fra maggio 2024 e aprile 2025, 560 sono maschi e 101 femmine di età per lo più fra i 26 e i 35 anni (42,7%) con un’età media di 33 anni (fra le donne 30). Nuovi entrati che sono espressione di tutto lo Stivale con il maggior numero delle persone provenienti da Emilia-Romagna, 94, Lombardia, 84, Campania e Toscana, 66 (i numeri degli ingressi non sono indicativi però del problema dipendenze nelle regioni, visto che dipendono anche dall’impegno delle varie associazioni legate a San Patrignano presenti sul tutto il territorio italiano). Sul totale, sono stati 40 gli stranieri, gran parte dei quali già presenti su territorio italiano. 

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