Colpo di scena nell’omicidio Paganelli, Manuela Bianchi rompe il silenzio. Dubbi sulla colpevolezza di Dassilva
L’analisi delle telecamere mette in dubbio il ruolo dell’ex amante, aprendo a una possibile svolta nell’inchiesta.

Martedì 4 marzo 2025 ha segnato una svolta nell’inchiesta sull’omicidio di Pierina Paganelli. Manuela Bianchi, nuora della vittima, è stata indagata per favoreggiamento dopo un lungo interrogatorio in cui ha fornito risposte ritenute evasive sugli eventi della mattina del delitto.
“Manuela Bianchi ha finalmente detto la verità, ha collaborato con gli inquirenti precisando molto della mattina del ritrovamento del cadavere”, ha dichiarato il consulente Davide Barzan. La 78enne Pierina Paganelli era stata uccisa a coltellate nel garage di casa il 3 ottobre 2023. Manuela Bianchi, inizialmente ascoltata come persona informata sui fatti, è diventata indagata quando ha mostrato riservatezza su alcuni dettagli. Difesa dall’avvocata Nunzia Barzan, è stata interrogata per 13 ore, fino alle 22:30 di martedì, dal sostituto procuratore Daniele Paci e dal capo della squadra mobile Marco Masia.
Quanto alla sua versione dei fatti, Manuela avrebbe raccontato che, prima di chiamare il 112, avrebbe incontrato Louis Dassilva, con cui aveva una relazione extraconiugale. Lui l’avrebbe rassicurata, dicendole di non urlare perché c’era una donna morta nel vano che porta all’ascensore, senza specificare che fosse la suocera. Dassilva le avrebbe quindi detto chi chiamare e cosa dire per dare l’allarme. Tutto questo sarebbe avvenuto in quattro minuti e mezzo, il periodo di tempo al centro dell’interrogatorio. Durante l’audizione, Bianchi avrebbe alternato lunghi momenti di pianto e di confusione nel ricostruire la vicenda.
Parallelamente, Louis Dassilva, finora unico sospettato e in carcere da luglio, ha visto rafforzarsi la sua posizione grazie a un’analisi della telecamera Cam3 della farmacia San Martino, che indica un’incompatibilità tra la sua statura e quella della figura ripresa poco dopo il delitto. L’esperimento giudiziale avrebbe mostrato che Dassilva è 10-15 cm più alto dell’ignoto immortalato dalle immagini. Un risultato accolto con soddisfazione dai suoi difensori, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, che apre a una possibile scarcerazione.
Ora la Procura sta verificando le dichiarazioni della Bianchi, che potrebbero influenzare il destino di Dassilva, determinando se confermare l’accusa nei suoi confronti o spostare l’attenzione su nuove piste investigative.