Confartigianato: creare tassa energia più equa

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"La riforma federalista potrebbe essere l’occasione per ridisegnare, nell’ambito dei tributi il cui gettito sarà attributo alle Province, il sistema di tassazione delle accise sull’energia elettrica che attualmente grava soltanto sulle piccole imprese. Si tratta di realizzare una tassazione più equa a parità di gettito". Lo chiede il presidente di Confartigianato Emilia-Romagna, Giampaolo Palazzi, dopo aver analizzato un rapporto dell’Ufficio studi della Confederazione che ha misurato l’escalation del prelievo fiscale riguardante le addizionali provinciali sull’elettricità utilizzata dalle imprese. Dal 2000 al 2008 le imposte applicate dalle Province sui consumi di energia elettrica per usi industriali sono aumentate del +34,9%, con un costo, nel 2008, di 834 milioni di euro per le piccole imprese. Confartigianato ha rilevato che dal 2000 d oggi si è quadruplicato il numero delle province che hanno applicato l’aliquota massima dell’ addizionale: nel 2000 applicava l’aliquota minima il 75,7% delle province, mentre nel 2008 il rapporto si è invertito e il 72% delle province ha adottato l’aliquota massima. Tra le province che hanno attuato questa c’è anche Rimini. In valori assoluti, le province dove si registra il maggior prelievo da addizionale sui consumi elettrici sono quelle della Lombardia con 153,2 milioni (20,4% del totale), seguite da quelle del Veneto con 77,6 milioni (10,3%), l’Emilia-Romagna è terza con 75,9 (10,1%), quarto il Lazio con 61 (8,1%).  La diminuzione dei costi dell’energia – sottolinea Palazzi – è fondamentale per consentire alle piccole imprese di recuperare competitività".

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