Confindustria rivede al ribasso le stime del Pil: +0,5% nel 2025, +0,7% nel 2026

Il Centro studi avverte: pesano dazi e debolezza del contesto globale ed europeo. Gli industriali chiedono una manovra che rimetta in moto la crescita

A cura di Glauco Valentini Redazione
02 ottobre 2025 12:27
Confindustria rivede al ribasso le stime del Pil: +0,5% nel 2025, +0,7% nel 2026 -
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Confindustria taglia ancora le previsioni di crescita per l’economia italiana. Nel Rapporto di previsione d’autunno, il Centro studi stima un incremento del Pil di appena lo 0,5% nel 2025, in calo di 0,1 punti rispetto allo scenario pubblicato ad aprile. Per il 2026 le prospettive restano deboli: la crescita si fermerebbe a +0,7%, ben al di sotto dell’1% stimato in primavera e sostanzialmente in linea con i ritmi del 2024.

“La crescita in Italia resterà bassa, penalizzata dal difficile contesto globale ed europeo”, avverte il CsC, sottolineando come la frenata sia stata innescata soprattutto dalla battuta d’arresto del secondo trimestre 2025, quando il Pil ha segnato una contrazione dello 0,1%. A pesare è stata la caduta delle esportazioni, in particolare verso gli Stati Uniti, colpite dai nuovi dazi commerciali.

Secondo gli industriali, l’Italia rischia di rimanere intrappolata in una fase di stagnazione prolungata se non arriveranno interventi tempestivi ed efficaci. “Serve una manovra che muova l’Italia”, ribadisce Confindustria, richiamando l’attenzione del governo sulla necessità di rilanciare investimenti, produttività ed export per contrastare l’impatto delle tensioni commerciali e della debole domanda europea.

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