Coriano Futura accende i riflettori sul progetto della Linea dell’Acqua
I consiglieri chiedono spiegazioni sulla mancata realizzazione di un’opera chiave per turismo, commercio locale e mobilità sostenibile

I consiglieri di minoranza di Coriano Futura tornano a sollevare il caso della “Linea dell’Acqua”, il percorso storico-naturalistico sul fiume Marano annunciato nel 2020 ma rimasto fermo al palo. Secondo il progetto originario, l’opera avrebbe dovuto diventare un corridoio di mobilità dolce tra Riccione, Coriano e San Marino, con ricadute positive su turismo e qualità della vita. A cinque anni di distanza, dicono i consiglieri, di quel piano resta solo una promessa mancata.
La nota stampa dei consiglieri
Il tempo, si sa, non fa sconti a nessuno. Eppure, in politica, sembra talvolta scorrere con una lentezza esasperante, specie quando si parla di opere annunciate, approvate e poi... dimenticate in qualche cassetto polveroso. È il caso della “Linea dell’Acqua”, il percorso storico-naturalistico sul fiume Marano, inserito già nel 2020 nel Documento Unico di Programmazione dell’amministrazione di Coriano, e che oggi i Consiglieri di Minoranza di Coriano Futura tornano a chiedere che fine abbia fatto.
Secondo l’idea originaria, la Linea dell’Acqua avrebbe dovuto rappresentare ben più di una passeggiata panoramica: un asse strategico di mobilità dolce, capace di collegare Riccione e Coriano fino alla Repubblica di San Marino, valorizzando al contempo il patrimonio ambientale e culturale del territorio. Un progetto che – nelle intenzioni – avrebbe potuto innescare un “volano virtuoso” per il turismo, il commercio locale e la qualità della vita dei residenti.
Eppure, a cinque anni di distanza, di quel volano resta solo la promessa.
I consiglieri di minoranza non nascondono il disappunto: «Ci chiediamo – scrivono – in quale cassetto sia finito questo progetto e quali siano le reali intenzioni del Sindaco Ugolini. È singolare – sottolineano – che, a fronte di proclami a favore della mobilità sostenibile e di una convinzione green più volte sbandierata, un’opera così significativa resti bloccata, senza spiegazioni chiare».
Il sospetto, malcelato, è che non si tratti di un caso isolato: «Come per altri progetti mai giunti al traguardo – accusano i consiglieri – non si capisce se il Sindaco non riesca o non voglia portarli a compimento».
Parole che si inseriscono in un clima politico già teso, in cui il tema della credibilità degli impegni presi diventa centrale, soprattutto quando i cittadini iniziano a chiedere conto delle promesse disattese.
In un’epoca in cui la mobilità dolce e la sostenibilità ambientale sono diventate bandiere elettorali di ogni amministrazione, la Linea dell’Acqua rischia di trasformarsi in un simbolo al contrario: non dell’innovazione e della visione green, ma dell’arte tutta italiana di annunciare opere e dimenticarle nell’oblio amministrativo.
Restiamo tutti in attesa di conoscere come tutti i cittadini le linee del nuovo PUG e vedere se il “focus sul potenziamento delle prestazioni ecologico-ambientali” citato dall’amministrazione, avrà una visione più lungimirante del passato.
Nel frattempo, il Marano continua a scorrere, indifferente alle dinamiche di palazzo. E forse, per lui, il tempo passa davvero inesorabile.
I Consiglieri del Gruppo consiliare Coriano Futura
Paolucci, Marzi, Leonardi, Sampaolo, Talacci