Corso di Filosofia per i militari, scontro istituzionale tra Governo e Università di Bologna
L’Ateneo respinge la proposta dell’Accademia di Modena, Meloni parla di violazione dei doveri costituzionali. L’Università ribatte: “Mai negata l’iscrizione a nessuno”. Bernini: “Il corso si farà"
L’Università di Bologna ha respinto la proposta dell’Accademia Militare di Modena per l’attivazione di un corso triennale di Filosofia rivolto ai giovani ufficiali dell’Esercito. Una decisione che ha acceso una dura polemica politica e istituzionale.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito la scelta “un atto gravemente sbagliato, lesivo dei doveri costituzionali”, criticando apertamente l’Ateneo bolognese. La replica dell’Università non si è fatta attendere: nel riaffermare “la piena autonomia” delle proprie decisioni, l’Alma Mater ha precisato che “non è stata mai negata l’iscrizione a nessuno”. Il diniego – viene spiegato – è arrivato dal Dipartimento di Filosofia, sulla base di valutazioni riguardanti “la sostenibilità didattica, la disponibilità dei docenti e l’insieme delle risorse necessarie”.
A stemperare la tensione è intervenuta anche il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che parlando ai cadetti di Modena ha assicurato che “il corso si farà”, annunciando inoltre la creazione di un gruppo interforze di atenei coordinato proprio dall’Università di Modena.
La vicenda rimane aperta e continua a sollevare interrogativi sul rapporto tra autonomia universitaria, esigenze delle Forze Armate e ruolo delle istituzioni nel definire l’offerta formativa.
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