Cosa nasconde la copertura delle macerie nel cantiere Fileni?
Il Comitato rivela la presenza di materiali pericolosi e solleva dubbi sulla trasparenza

“Le macerie dei vecchi capannoni abbattuti sono state coperte”. Questa è la nuova segnalazione del comitato “Per la Valmarecchia”, fondato nel gennaio 2023 per opporsi alla costruzione del maxi allevamento di polli Fileni alla Cavallara di Maiolo. L’allevamento sorgerà nel cuore della Valmarecchia, sulle ceneri di un impianto costruito negli anni ’70, inattivo dal 2009.
Il comitato segnala: “Dopo quasi un anno, si è verificato un nuovo sviluppo nel cantiere Fileni alla Cavallara: le macerie dei vecchi capannoni abbattuti sono state coperte. Non è chiaro se la proprietà abbia agito in previsione dell’inverno o se sia stata “obbligata” da qualcuno, dato che i rifiuti non sono inerti come sosteneva la proprietà, ma contengono lana di roccia. Questo è stato documentato dal nostro Comitato e Fileni non poteva non essere a conoscenza di ciò. Quel che è certo è che questa copertura arriva in ritardo ed è una parziale ammissione di colpa da parte della proprietà e degli enti preposti al controllo. Ci sentiamo come una ex colonia, uno di quei Paesi del Sud del mondo dove si va a produrre perché tanto lì non esistono prescrizioni sociali ed ambientali. Siamo anche noi vittime di un capitalismo estrattivo che pensa solo ad aumentare il profitto. È triste che questo atteggiamento sia avallato dalla Regione a cui il nostro territorio ha scelto di aderire, immaginando un futuro migliore per l’Alta Valmarecchia. In questo contesto, è difficile fidarsi delle promesse di un allevamento intensivo biologico, perché al di là della palese contraddizione logica vogliamo proprio vedere i polli ingozzati per ingrassare in fretta arrampicarsi sulle pendenze impossibili che tutti possono vedere sulla collina di Maiolo”.