“Così si smantella il turismo balneare”: il grido d’allarme del Sib sul Piano Spiaggia
Il sindacato propone modifiche per salvare le micro imprese

“Il Piano Spiaggia del Comune di Rimini avanza nell’iter amministrativo verso l’approvazione, ma non si è lasciato alle spalle tutte le criticità. Molte le avevamo già segnalate attraverso la presentazione di osservazioni – spiega il presidente del SIB-Confcommercio della provincia di Rimini, Riccardo Ripa - che però sono state recepite solamente in minima parte. Le perplessità dunque rimangono, a cominciare dall’obbligo di demolizione e ricostruzione di tutte le opere presenti in spiaggia per chi vuole riqualificare. Un obbligo che va a sbattere contro la realtà del settore turistico riminese, formato per la stragrande maggioranza da micro aziende per lo più a conduzione familiare, che salvo qualche rara eccezione rappresentata dalle aree di maggior pregio, non può permettersi investimenti milionari in nuove costruzioni. Portare avanti questo tipo di precetto, significa voler smantellare il turismo balneare riminese come lo abbiamo sempre vissuto oppure congelare la situazione al momento attuale, senza dare la possibilità di riqualificare a tutti quelli che lo vorrebbero fare.
Il Piano spiaggia del Comune di Rimini si configura dunque molto restrittivo dal punto di vista tecnico e allo stesso tempo lascia poco spazio alle premialità, ovvero alla possibilità di affrontare il futuro dotando gli stabilimenti di nuovi servizi come piscine, spa, terrazze bar, idromassaggi. Per ottenere i permessi per costruire queste nuove strutture, le più appetibili dal punto di vista commerciale, serve passare dalle cosiddette macro aggregazioni tra bagni, ovvero maxi accorpamenti dai 250 metri di spiaggia in avanti: una soluzione davvero difficile da concretizzare, considerando la tipicità del prodotto turistico balneare della nostra zona, con micro imprese che nel corso dei decenni si sono specializzate ciascuna per un segmento, un target, una tipologia di servizi.
Cosa fare adesso? Le nostre richieste continuano ad essere due: superare i concetti restrittivi dal punto di vista tecnico riguardanti la demolizione-ricostruzione e allargare la possibilità di dotarsi di servizi innovativi senza legarli indissolubilmente alle complicatissime macro aggregazioni. Dalle dichiarazioni dell’assessora al Demanio, Valentina Ridolfi, capiamo che il Piano arriverà così alla votazione del Consiglio Comunale, ma che potrebbe ancora esserci qualche margine per modificarlo e migliorarlo in una fase seguente – conclude Ripa -. Al momento è davvero complicato farlo passare dalla carta alla sabbia. Rimaniamo quindi disponibili al dialogo con l’amministrazione per trovare soluzioni condivise che possano tutelare la balneazione attrezzata riminese e chi sceglie le nostre spiagge, il nostro modo di fare turismo, tra centinaia e centinaia di destinazioni in tutto il mondo”.