Crisi Fontanot, tempi stretti per evitare licenziamento di 37 dipendenti
Crisi Fontanot, la protesta davanti allo stabilimento di Cerasolo Ausa

Oggi (mercoledì 31 gennaio) i lavoratori della Fontanot sono stati protagonisti della mobilitazione avvenuta davanti ai cancelli dello stabilimento di Cerasolo Ausa, presenti anche i vertici locali e regionali dei sindacati e la sindaca di Santarcangelo, Alice Parma, consigliera provinciale con delega al lavoro.

La richiesta dei sindacati è nota: l’avvio della procedura per la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per cessazione attività, per salvaguardare l’azienda e l’occupazione, con la messa all’asta dell’intero complesso aziendale, ed evitare i licenziamenti. La procedura è stata avviata e 37 lavoratori e lavoratrici rischiano di rimanere senza lavoro.
I rappresentanti sindacali hanno denunciato come la decisione del curatore della liquidazione e la posizione del giudice delegato (di non concedere la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, come previsto dal Patto per il Lavoro della Regione Emilia Romagna, n.d.r.),“rappresentino un grave precedente, mentre è prioritario salvaguardare i diritti dei lavoratori e delle famiglie contro i rischi di potenziali speculazioni a danno del lavoro”.
Alice Parma ha sottolineato l’urgenza di rispettare il Patto per il Lavoro,
salvaguardando lavoratori e il tessuto produttivo territoriale.
La Regione Emilia Romagna sembra aver accolto l’appello e venerdì (2 febbraio) è previsto un incontro tra i rappresentanti sindacali e il curatore. “Senza risposte positive la gravità della situazione porta a non escludere nuove iniziative di mobilitazione, inclusa la possibilità di una manifestazione con presidio davanti al Tribunale di Rimini”, chiosano i sindacati in una nota.
