Crisi nel carcere di Rimini, Alice Parma (Pd): “Serve intervento immediato”
Alice Parma denuncia tagli, mancate riforme e la necessità di investimenti per sicurezza e diritti
Alice Parma, vice capogruppo Pd in consiglio regionale, denuncia la grave situazione del carcere di Rimini, evidenziando come risse, violenze e danneggiamenti siano il segnale di una crisi nazionale del sistema carcerario. La politica, secondo Parma, ignora da troppo tempo le richieste di investimenti in personale, sicurezza e infrastrutture, scaricando il peso sulle forze di polizia penitenziaria e sugli operatori. Il sovraffollamento, presente in tutta Italia, riflette un fallimento governativo che mette a rischio la sicurezza e i diritti dei detenuti. Parma chiede interventi urgenti, organici adeguati e un cambiamento che ponga al centro il rispetto delle persone e la tutela di chi lavora nelle carceri.
La nota stampa di Alice Parma
“Quello che è accaduto nel carcere di Rimini è l’ennesimo episodio di una crisi che non può più essere ignorata. La rissa, la violenza, la distruzione di porte, vetri e sistemi di videosorveglianza non sono solo il segno di una tensione ormai insostenibile dentro le nostre case circondariali: sono lo specchio di una situazione critica del sistema carcerario a livello nazionale, davanti a cui bisogna agire. Un Paese in cui il Governo continua a ignorare le richieste degli operatori, a non investire in personale, sicurezza, formazione e infrastrutture, è un Paese in cui l’umanità viene messa in secondo piano. Un Paese in cui si preferisce inseguire slogan di facciata invece di affrontare con serietà le emergenze vere, quelle che ricadono ogni giorno sulle spalle di chi lavora nelle carceri e di chi vi è detenuto. La responsabilità politica è chiara: se le carceri esplodono, è perché da troppo tempo si taglia, si rimanda, si finge che il problema non esista. Le condizioni dei detenuti e degli agenti non sono una questione marginale: raccontano il grado di civiltà, di sicurezza e di giustizia del nostro sistema.
Rimini, che spesso è esempio di una gestione umana e illuminata, soffre come tutti di mancate scelte nazionali, a cominciare dall’infrastruttura carceraria e dalle sue sezioni. E non è un caso isolato: basti pensare al sovraffollamento a livello nazionale, con 63 mila detenuti a fronte di una capienza di 46 mila persone. È il simbolo di un fallimento governativo che continua a scaricare sull’ultima linea, polizia penitenziaria, operatori e volontari, il peso di scelte mai fatte. Ed è proprio da qui che dobbiamo ripartire, chiedendo investimenti seri, organici adeguati e un cambio di rotta che rimetta al centro il rispetto delle persone e la sicurezza di tutti”. A dirlo è Alice Parma, vice capogruppo Pd in consiglio regionale.
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