Crisi profonda nel distretto calzaturiero del Rubicone: l’allarme dei sindacati
Cgil, Cisl e Uil chiedono interventi urgenti e un piano di rilancio nazionale per salvare filiera e occupazione
Il distretto calzaturiero del Rubicone, nel Cesenate, vive da due anni una crisi sempre più grave, con la chiusura di aziende storiche e la perdita di centinaia di posti di lavoro. A denunciarlo sono Cgil, Cisl e Uil, che parlano di un comparto allo stremo: i grandi marchi, un tempo simbolo del territorio, mostrano segni di cedimento, trascinando con sé l’intera filiera composta da piccole e medie imprese.
Secondo i sindacati, gli ammortizzatori sociali — in particolare la cassa integrazione — sono ormai esauriti, mentre le prospettive per il prossimo anno non lasciano intravedere una ripresa. A rendere il quadro ancora più critico sarebbe la quasi totale assenza di politiche industriali capaci di tutelare il made in Italy locale.
Le organizzazioni sindacali chiedono quindi un intervento coordinato a livello regionale e nazionale: proroga o attivazione di ammortizzatori straordinari per il settore Moda, sostegno alle Pmi tramite accesso facilitato al credito, incentivi alla cooperazione tra imprese, formazione e riqualificazione del personale, oltre a investimenti pubblici in innovazione, sostenibilità ed efficienza energetica.
«Rivolgiamo un appello urgente alle istituzioni — dichiarano Cgil, Cisl e Uil — affinché riconoscano l’emergenza del distretto del Rubicone come una priorità nazionale e avviino un piano di rilancio strutturale che riparta dalle piccole e medie imprese».
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