Cronache visive e sperimentazioni fotografiche: omaggio a Italo Di Fabio
La Biblioteca Gambalunga presenta l’Archivio Di Fabio, oltre 275.000 immagini tra reportage urbano, ritratti e innovazioni analogiche anticipate al digitale
Cronache visive, sperimentazioni e l'anima della Riviera nella nuova mostra che dal 16 dicembre 2025 la Biblioteca Gambalunga dedica a uno dei suoi autori più significativi: Italo Di Fabio (Pescara, 1931), riminese d'adozione, cofondatore del Foto Cine Club di Rimini e maestro riconosciuto a livello internazionale (onorificenze FIAP e PSA).
L’esposizione offre una prospettiva inedita sui decenni 1960-1980, attingendo all’imponente Archivio Italo Di Fabio (oltre 275.000 immagini), donato dall'autore alla Gambalunga nel 2022.
Come raccontato da «Progresso Fotografico», Di Fabio è stato "uno dei più conosciuti, discussi, criticati, invidiati fotoamatori italiani". La mostra invita il visitatore a "vedere attraverso" i negativi meno noti e a seguire l'evoluzione di un fotografo che ha saputo coniugare l'acutezza del reportage con la sperimentazione, anticipando il digitale in analogico.
Il percorso espositivo si articola in sei sezioni tematiche, svelando un’eredità visiva fondamentale per la storia della città:
1. La foto birbona, gli esordi di un fotoreporter: la carriera di Di Fabio prende il via negli anni Sessanta con la collaborazione con l’Antenna Riminese, pagina locale de «L'Avvenire d'Italia».
2. Rimini, la città: le vedute urbane raccontano le profonde trasformazioni sociali e architettoniche del tessuto urbano riminese tra gli anni Sessanta e Settanta.
3. Rimini, il mare: l’evoluzione del costume, il turismo di massa, le colonie, la vita dei pescatori ed eventi spettacolari trasformano la spiaggia in un brulicante teatro all'aperto.
4. Il ritratto: esplora la sensibilità di Di Fabio capace di cogliere l'intimità e la profondità psicologica dei soggetti (le foto di Italo non sono solo ben fatte... ma parlano al cuore da sole, Ilario Menghi). Tra i personaggi iconici riminesi, lo storico venditore ambulante “Pippo”.
5. Le sperimentazioni, anticipare il digitale in analogico: una selezione di opere, realizzate con metodi empirici e poi affinate, che hanno saputo ottenere risultati cromatici e compositivi talmente avanzati in piena epoca analogica da destare la curiosità di produttori come Kodak.
6. Opere vincitrici di concorsi internazionali: alcune delle opere che valsero a Di Fabio le prestigiose onorificenze FIAP (Artist ed Excellence) e il titolo di primo italiano a ricevere la 5 Star CSD dalla PSA (Photographic Society of America). L'autore, cofondatore del Foto Cine Club di Rimini (1965), diede un contributo fondamentale alla fotografia amatoriale italiana.
La mostra è un'occasione preziosa per riscoprire un fotografo dal virtuosismo sorprendente e valorizzare l'eredità che la fotografia amatoriale riminese lascia al panorama nazionale.
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