Dal Meeting di Rimini il primo Codice di Condotta per un Metaverso inclusivo

Uno strumento che individua le linee guida per aiutare le aziende a progettare mondi virtuali equi, accessibili e sostenibili

A cura di Redazione
25 agosto 2025 15:20
Dal Meeting di Rimini il primo Codice di Condotta per un Metaverso inclusivo - Barbara Falcomer (Valore D)
Barbara Falcomer (Valore D)
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Una realtà virtuale inclusiva, equa e sicura, dove ogni individuo, indipendentemente dalle proprie abilità, caratteristiche fisiche, origini e credenze può confrontarsi, apprendere, lavorare e crescere: il metaverso, se costruito basandosi su principi come pari opportunità, accessibilità e responsabilità sociale, può essere uno spazio di relazione a misura d’uomo.

Secondo le stime del Politecnico di Milano[1], il potenziale contributo delle tecnologie immersive all’economia italiana è di oltre 47 miliardi di euro in cinque anni e, in uno scenario favorevole, l’impatto potrebbe raggiungere i 25,7 miliardi di euro nel 2029, pari all’1,09% del PIL nazionale.

Se i numeri confermano come il metaverso rappresenti un’opportunità concreta, destinata a influire sempre più sull’economia del Paese, è importante riflettere su come questa altra realtà possa farsi portatrice di un impatto positivo anche a livello sociale. Una direzione verso cui guardano anche le istituzioni, come ha confermato nel 2023 la Commissione Europea, definendo una strategia per i mondi virtuali e sottolineando la necessità di costruire un metaverso aperto, interoperabile e umano.

Tutte potenzialità che potranno realizzarsi pienamente solo se i mondi virtuali verranno progettati ponendo al centro la dignità, la sicurezza e il benessere degli individui: per questo Valore D ha sviluppato “D-Verso”, il primo Codice di Condotta per l’Innovazione Inclusiva, che guida le imprese verso una creazione responsabile e un utilizzo consapevole delle realtà immersive.

Elaborato in collaborazione con Accenture e il Politecnico di Milano, il documento, presentato al Meeting di Rimini, è il risultato di un tavolo di lavoro a cui hanno preso parte aziende, esperti di innovazione, comunicazione e risorse umane che sono già attivi nel metaverso. Il paper propone 9 principi guida per accompagnare le imprese nella costruzione di un Metaverso inclusivo e responsabile, basati su valori chiave come: inclusione e accessibilità, consapevolezza e sicurezza, privacy e trasparenza, equità, responsabilità sociale e sostenibilità. Ogni valore è arricchito da spunti di riflessione concreti, pensati per tradurre i principi di diversità, equità e inclusione in azioni tangibili.

Il documento si configura come un riferimento etico e operativo per le aziende che desiderano contribuire attivamente alla creazione di ambienti digitali equi, sicuri e aperti a tutti: un invito a costruire insieme un Metaverso che sia una realtà di crescita, rispetto e giustizia sociale.

Lo sviluppo del progetto è stato possibile anche grazie al prezioso contributo delle aziende che hanno preso parte al tavolo di lavoro: ABB, Enav Group, Enel, Ferrovie dello Stato Italiane, IKEA, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Nestlé, Pirelli, Sisal, Unicredit e Vodafone.

“La trasformazione tecnologica in atto ci sollecita a una profonda riflessione sull’etica, sui diritti e sulle relazioni umane anche all’interno degli spazi virtuali. Senza regole condivise, l’innovazione rischia di diventare esclusione. Le imprese hanno oggi l’opportunità di guidare un cambiamento positivo, promuovendo inclusione e valorizzazione delle diversità attraverso principi di equità e responsabilità, sia nella realtà che nei nuovi mondi digitali interconnessi,” ha dichiarato Barbara Falcomer, Direttrice Generale di Valore D. “Insieme ad Accenture, al Politecnico di Milano e alle aziende associate, abbiamo avviato una riflessione pionieristica sulla necessità di un patto collettivo che renda il digitale uno spazio generativo, costruito su valori di equità, trasparenza e rispetto, senza replicare le disuguaglianze e i bias del mondo reale.”

“I mondi virtuali, ancora in evoluzione, stanno diventando parte della vita di milioni di persone, soprattutto giovani. Offrono nuove forme di espressione personale, svincolate da vincoli fisici, e possono favorire socialità, coinvolgimento e apprendimento. Ma pongono anche rischi concreti – alienazione, plagio, virtual-bullismo”, commenta Lucio Lamberti, Ordinario di Marketing alla School of Management del Politecnico di Milano. “Come sempre, l’equilibrio tra opportunità e minaccia non è una questione tecnologica, ma di consapevolezza. In questo senso, il lavoro di Valore D è un primo passo fondamentale per un dibattito fattivo sull’argomento”.

“Le nuove realtà digitali, dallo spatial computing all’AI generativa, stanno ridefinendo il confine tra fisico e virtuale. Se le progettiamo con un approccio inclusivo e sostenibile, diventano un acceleratore di talento umano e di valore condiviso per imprese e società”, è il commento di Tomas Nervegna, Executive Design Director – Accenture.

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