Dirigenti Mirabilandia indagati per reati fiscali

I vertici del parco divertimenti Mirabilanda si dicono certi di avere sempre agito nella legalità, in merito all’inchiesta della Guardia di Finanza che ipotizza reati fiscali attraverso una società legata al gruppo. "Siamo tranquilli – hanno riferito in una nota – abbiamo dato la massima collaborazione durante la fase di accertamento. Rispetto alla tesi della Finanza, possiamo dimostrare che tutti i costi sono reali". L’indagine, che in totale vede sei persone indagate a vario titolo per uso di fatture false, falso in bilancio e false comunicazioni all’assemblea dei soci, è partita nell’autunno scorso da una verifica della Tenenza di Cervia su una società cervese, la Travelmix, collegata alla promozione turistica del parco. Tra i sei indagati compaiono un noto imprenditore immobiliare di Milano Marittima, un commercialista di Bologna e due loro collaboratori. Ci sono poi il direttore finanziario e l’amministratore delegato di Mirabilandia, quest’ultimo anche in qualità di componente del cda di Travelmix, società composta in parti uguali dalla Parco della Standiana srl, di proprietà spagnola, e dalla cervese Web Tour che, tra le altre cose, gestisce la vendita on-line dei biglietti di Mirabilandia. Secondo le ipotesi accusatorie finora trapelate, proprio attraverso questa società, l’immobiliarista di Milano Marittima sarebbe riuscito a cedere quote a società estere a lui riconducibili.