Disparità di genere: il documentario “Libere di Vivere” proiettato a Novafeltria

L’opera sarà proiettata il 26 marzo a Novafeltria nell’Aula Magna dell’IISS Tonino Guerra, (Piazzale Lorenzo, via Donisio 3) con due appuntamenti: alle ore 9 e alle ore 11

Una scena del film

Secondo il rapporto globale sulla disparità di genere (Gender Gap report) per colmare la disparità tra uomo e donna occorreranno circa 131 anni. Nel report si lamenta una mancanza, a livello globale, di informazione efficace e attuale sul tema.Proprio per sensibilizzare sulla violenza economica e sulla parità di genere farà tappa a Rimini, all’interno del suo tour su tutto il territorio nazionale, il docufilm “Libere di… Vivere”.

Nato da un’idea di Claudia SegrePresidente Global Thinking Foundation, scritto e diretto da Antonio Silvestre, riprende testimonianze reali di donne vittime di questo tipo di abusi, intervallate da immagini di finzione interpretate dalle attrici Stefania Pascali e Giulia Cappelletti.

L’opera sarà proiettata il 26 marzo a Novafeltria nell’Aula Magna dell’IISS Tonino Guerra, (Piazzale Lorenzo, via Donisio 3) con due appuntamenti: alle ore 9 e alle ore 11. Alle proiezioni seguirà un dibattito con gli interventi di Olimpia Di Donato e Claudia Rinaldi di Rete Donna Rimini, Elisabetta Priano di Global Thinking Foundation, Elena Vannoni, Vicesindaca di Novafeltria e Francesco Tafuro, Dirigente Scolastico.

Libere di… Vivere si dipana in un’ora di racconto, coraggioso ed emotivamente coinvolgente, che mira ad essere un’importanteoccasione culturale e sociale per interloquire, nel dibattito che segue, con esperte e operatrici quotidianamente impegnate in servizi di contrasto alla violenza.

L’opera si concentra sulla vita di Stella, che dopo il matrimonio e la nascita della prima figlia, si vede costretta a lasciare il lavoro; col passare degli anni l’idillio familiare si trasforma in un inferno, con un marito che le fa pesare ogni giorno di essere l’unica fonte di sostentamento economico. Ma Stella saprà trovare la forza di cambiare quello che pare un destino già tracciato, lanciando un messaggio di speranza e rinascita.

A questa si intrecciano quattro testimonianze raccolte allo sportello d’ascolto, storie di donne e violenza economica, psicologica, fisica, quattro storie che hanno, pur con esiti di diversa gravità, come comune denominatore e primo grilletto scatenante della spirale della violenza la sopraffazione economica.

A fare da metafora alla narrazione, infine, c’è il tango, il ballo come metafora della vita, rappresentato nelle coreografie di Laura Borromeo, con Tabata Caldironi e Julio Alvarez, e sulle note della Hyperion Ensemble. Prodotto da Mario Tani per MAC film, si avvale della fotografia di Nicola Saraval, il montaggio di Daniele Tullio e le musiche del maestro Matteo Sartini.

L’evento si inserisce nel tour di proiezioni in giro per l’Italia, che quest’anno avrà come tema “Sport, sicurezza e salute per l’inclusione sociale”.

Rispondi

Scopri di più da altarimini.it

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading