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Doping: Vania Rossi scagionata da controanalisi

Le controanalisi smentiscono il doping e restituiscono l’atleta ciclocrossista azzurra Vania Rossi residente a Torriana di Rimini alle corse. I campioni di urina precedentemente incriminati restituisc...

A cura di Redazione
03 aprile 2010 10:42
Doping: Vania Rossi scagionata da controanalisi -
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Le controanalisi smentiscono il doping e restituiscono l’atleta ciclocrossista azzurra Vania Rossi residente a Torriana di Rimini alle corse. I campioni di urina precedentemente incriminati restituiscono alla ciclista riminese la dignità perduta il 10 gennaio scorso, quando un test effettuato durante la finale del campionato italiano di ciclocross l’avevano trovato positiva al Cera e quindi gettata nel girone dei dopati.  Un fatto insolito perché rischia di mettere in dubbio l’intera credibilità del sistema antidoping mondiale e soprattutto la validità delle regole stabilite dalla Wada. La spiegazione tecnica viene dal direttore del laboratorio di Roma, Francesco Botrè: "Nel primo test la quantità di Cera era significativa al punto da non consentire dubbi; nel secondo, evidentemente per effetto di un degrado nelle urine avvenuto nel tempo, la quantità non è tale da rispondere alle norme stabilite dalla Wada". Di qui la dichiarazione di "non positività". Insomma fra analisi e controanalisi sarebbe passato troppo tempo, circa due mesi e mezzo. L’immagine negativa della positività della Rossi compagna di Riccardo Riccò aveva perfino rischiato la separazione con il Campione Emiliano, nonostante la presenza di un figlio di soli nove mesi. Ma recentemente c’era stato un riavvicinamento.

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