Doppi rimborsi sulle accise del carburante per gli stessi camion: 70enne assolto dalle accuse
Un 70enne siciliano è stato assolto da accuse di frode fiscale riguardanti crediti sulle accise del carburante

Era a processo accusato di aver ottenuto ingiustamente dei benefici, in termine di crediti fiscali, sul pagamento delle accise del carburante: un 70enne siciliano, residente a Verucchio e difeso dall’avvocato Enrico Graziosi, è stato assolto perché il fatto non sussiste. La Procura aveva chiesto condanna a un anno di reclusione.
I fatti contestati riguardavano l’ultimo semestre del 2021 e il primo trimestre del 2022. Al centro degli accertamenti la richiesta, da parte della ditta di autotrasporti della quale il 70enne era legale rappresentante, dell’applicazione di un’aliquota ridotta sulle accise del gasolio, come previsto dal Dpr 277 del 2000. I camion in questione però non erano operativi per la ditta, con sede a Rimini, ma erano stati dati a noleggio a due ditte di autotrasporto della Valmarecchia, che aveva poi fatto analoga richiesta per gli stessi mezzi. Titolari delle due ditte in questione erano la ex compagna dell’uomo con i due figli avuti da una precedente relazione.
In sostanze le stesse targhe e gli stessi camion risultavano due volte, da qui gli accertamenti, dell’Agenzia Dogane e Monopoli, in capo al 70enne, che si era trovato a processo per concorso in falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e per violazione dell’articolo 40 del decreto legislativo 504 del 26 ottobre 1995, il Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative; articolo nella fattispecie relativo alla sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici.
La difesa ha evidenziato che il 70enne fosse sì legale rappresentante, ma in sostanza svolgeva solamente attività pratiche: guidava i mezzi o si occupava della logistica. La parte gestionale invece competeva a uno dei due “figliastri”. Nella memoria difensiva, il legale del 70enne sottolineava inoltre l’impossibilità di testimoniare per i due dipendenti che affiancavano l’autotrasportatore, in quanto uno trasferito e l’altro deceduto.
In merito al secondo capo d’accusa, la difesa ha argomentato che a fronte di un credito non spettante di 11.000 euro, dalle tasse pagate al fisco erano stati detratti solamente 1500 euro, una somma che faceva dunque propendere per la particolare tenuità del fatto, di fronte all’accertamento della violazione dell’art. 40 del decreto legislativo 504.