Dove la natura sfida ogni previsione: qui troverai fenicotteri e cavalli selvaggi
Scopri la penisola di Boscoforte alle Valli di Comacchio (FE): dune etrusche, fauna rara e cavalli Camargue tra acqua dolce e salmastra.

Il cordone dunoso della penisola di Boscoforte, nella parte sud delle Valli di Comacchio (FE), si estende per circa 6,5 chilometri in un ambiente unico in tutta l’Emilia-Romagna, sospeso tra acqua dolce, salmastra e terre emerse. Questo lembo di natura, formato da sabbia accumulata nei secoli, rappresenta una delle testimonianze geologiche più antiche e intatte del Delta del Po, risalente già all’epoca etrusca.
A causa dell’evoluzione del litorale e delle dinamiche fluviali, oggi si presenta come una penisola isolata, percorribile solo con escursioni guidate. La sua straordinarietà sta nell’essere un raro ecosistema di transizione, dove convivono dune fossili, specchi d’acqua, vegetazione pioniera e una biodiversità tipica delle zone umide più pregiate d’Europa. Per questa ricchezza, Boscoforte è stato dichiarato Sito di Importanza Comunitaria (SIC IT4060015) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), rientrando nel più vasto Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna, riconosciuto patrimonio UNESCO dal 1999.
Un lembo di preistoria tra dune e acquitrini
La penisola di Boscoforte è un arco sabbioso modellato da millenni di sedimenti e venti, oggi racchiuso tra il fiume Reno e la laguna delle Valli di Comacchio. Qui si alternano canneti, salicorneti, dossi fossili, canali, bassifondi salmastri e piccole pozze di acqua dolce, creando un paesaggio cangiante in ogni stagione.
Questa struttura morfologica complessa sostiene un mosaico di habitat in cui convivono flora psammofila, tipica delle sabbie (come l’elicriso e la salicornia), e vegetazione ripariale legata all’acqua (pioppi bianchi, tamerici, giunchi). Il lungo isolamento dovuto alla difficile accessibilità ha favorito la conservazione naturale, rendendo la penisola un rifugio per numerose specie animali minacciate o rare. Tra gli uccelli si osservano regolarmente fenicotteri rosa, volpoche, avocette, cavaliere d’Italia, cormorani, aironi guardabuoi, spatole e diverse specie di limicoli migratori.
In estate, il silenzio della laguna viene rotto solo dal battito d’ali e dal canto degli uccelli, mentre le acque salmastre riflettono i colori dorati delle dune, offrendo scenari di rara bellezza. L’intera area è oggi uno dei cuori naturalistici più intatti del Delta del Po, monitorato da enti scientifici e valorizzato da progetti di educazione ambientale e turismo responsabile.
Cavalli Camargue, visite guidate e battaglie dimenticate
Tra gli aspetti più affascinanti e inattesi di Boscoforte, c’è la presenza di una colonia di cavalli Camargue-Delta, introdotti negli anni ’80 per favorire l’equilibrio tra vegetazione e territorio. Questi animali vivono in libertà, in piccoli branchi, spostandosi tra i prati salmastri e le radure più aperte.
La loro presenza non è solo paesaggistica, ma anche ecologica: i cavalli contribuiscono a mantenere aperti i prati umidi, contrastando l’avanzamento della vegetazione arbustiva, e diventano sentinelle biologiche del territorio. Per motivi di tutela ambientale, l’accesso alla penisola è rigorosamente controllato: è possibile visitarla solo accompagnati da guide naturalistiche autorizzate, che partono dal vicino Museo NatuRa di Sant’Alberto.
I percorsi includono tratti a piedi su passerelle in legno, osservazioni naturalistiche e talvolta escursioni in barca nelle valli. Ma Boscofort e non è solo natura: durante la Seconda guerra mondiale, l’area fu teatro di scontri tra forze partigiane e truppe tedesche in ritirata. È nota come la “Battaglia delle Valli”, un episodio poco celebrato ma fondamentale nella resistenza locale, che vide numerosi civili partecipare attivamente alla liberazione delle aree lagunari.