Allarme dei tecnici Enel a Rimini: 'A rischio la qualità del servizio'
I dipendenti di e-Distribuzione denunciano i nuovi turni imposti dall’azienda: “Meno assistenza e vita privata sacrificata. Valutiamo una gestione energetica locale”

I dipendenti di e-Distribuzione, azienda del gruppo Enel responsabile della distribuzione dell’energia elettrica, hanno inviato una lettera ai sindaci della provincia di Rimini per denunciare un imminente cambiamento nelle modalità lavorative che, a loro dire, avrà effetti negativi sia sul servizio che sulla qualità della loro vita personale.
A partire dal prossimo mese, l’azienda introdurrà un nuovo sistema di turnazione, pensato a livello nazionale per contenere i costi, in particolare quelli legati agli straordinari. Secondo i lavoratori, però, tale misura non sarà in grado di garantire gli attuali standard di servizio, né la tempestività negli interventi in caso di emergenza.
«Abbiamo sempre operato con dedizione anche in condizioni difficili – si legge nella comunicazione – affrontando tempeste, neve, strade bloccate, pur di garantire l’elettricità alle comunità. Ma d’ora in poi saremo costretti a limitarci alle sole mansioni per le quali siamo retribuiti formalmente». A rischio, quindi, anche la rapidità d’azione in caso di blackout o situazioni di emergenza.
I lavoratori sottolineano inoltre l’impatto sulla loro vita privata: con i nuovi turni, molti di loro non potranno più trascorrere tempo con le famiglie nei fine settimana, aspetto che – scrivono – mina il rispetto e la dignità dovuti a ogni lavoratore.
Nel messaggio, i dipendenti avanzano una proposta concreta: aprire un dialogo con le amministrazioni locali per valutare la creazione di una società di distribuzione energetica a livello territoriale, che risponda meglio alle esigenze locali e valorizzi il capitale umano già presente.
L’appello si conclude con una richiesta di solidarietà da parte dei sindaci e della cittadinanza, da veicolare tramite i sindacati Cgil e Cisl, unici referenti in questa fase delicata. «Siamo professionisti – scrivono – ma anche persone. Abbiamo bisogno di essere ascoltati».