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E' un cinese il primo vincitore della borsa di studio Baldini

Si chiama Xia Xiao, ha 19 anni, è originario di una città a sud di Shanghai, in Cina, ed è arrivato in Italia a otto anni con la famiglia per stabilirsi a Mestre (Venezia) prima di trasferirsi un paio...

A cura di Redazione
16 ottobre 2010 16:19
E' un cinese il primo vincitore della borsa di studio Baldini -
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Si chiama Xia Xiao, ha 19 anni, è originario di una città a sud di Shanghai, in Cina, ed è arrivato in Italia a otto anni con la famiglia per stabilirsi a Mestre (Venezia) prima di trasferirsi un paio di anni fa a Ravenna. E’ il vincitore della prima borsa di studio ricavata dal lascito di Luciana Baldini, la professoressa di matematica che alla morte nel maggio 2009 lasciò il suo intero patrimonio, valutato in circa un milione, all’istituto per geometri ‘Camillo Morigia’ di Ravenna, per il quale aveva insegnato per tutta la carriera.
La consegna ufficiale in mattinata al Morigia alla presenza del preside, Mario Zabbia Pomara, dell’ex preside Riccardo Masi – che si è occupato di tradurre il patrimonio in conto corrente da cui attingere le borse -, del sindaco Fabrizio Matteucci, del presidente della Provincia, Francesco Giangrandi, e del provveditore agli studi, Maria Luisa Martinez.
Lo studente è stato selezionato sulla base del voto di maturità (80/100) e del reddito della sua famiglia, descritto come molto basso (entrambi i genitori sono ora all’estero). La borsa gli consentirà di incassare 6.000 euro ogni anno, adeguati al tasso d’inflazione, per l’intera durata degli studi universitari, a patto che si dimostri in pari con gli esami e che continui a mantenere i requisiti di reddito previsti. Il ragazzo, che si è iscritto di recente alla facoltà di Lettere Moderne della Statale di Milano, ha promesso di onorare con serietà l’impegno preso e ha espresso il desiderio di vivere per sempre in Italia.
Dell’intero patrimonio della professoressa, è per ora rimasto invenduto il pezzo forte: la villa a Marina Romea, sul litorale ravennate, da 720.000 euro. Incassare anche questa vendita – ha spiegato Masi – significherebbe poter assegnare cinque borse ad altrettanti studenti meritevoli di studio per trent’anni.

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