Economia sommersa e illegale in crescita: +15,1 miliardi nel 2023 secondo l’Istat
Aumentano le attività irregolari e il lavoro non dichiarato: l’economia “ombra” vale 217 miliardi, pari al 9,2% del Pil


Nel 2023 l’economia sommersa e illegale italiana ha registrato un significativo incremento. Secondo le stime diffuse dall’Istat, il valore complessivo di queste attività ha raggiunto i 217 miliardi di euro, con un aumento di 15,1 miliardi rispetto all’anno precedente, pari a una crescita del 7,5%, in linea con l’aumento del Pil nominale (+7,2%).
L’economia sommersa, che comprende il lavoro irregolare e la produzione non dichiarata ma legale, ha toccato quasi 198 miliardi di euro, in aumento di 14,9 miliardi rispetto al 2022. La sua incidenza sul Pil si attesta al 9,2%, confermando un fenomeno strutturale che continua a pesare sull’economia nazionale.
Anche le attività illegali, tra cui il traffico di droga, la prostituzione e il contrabbando, sono cresciute, sfiorando i 20 miliardi di euro di valore complessivo.
Parallelamente, si registra un aumento del lavoro irregolare: nel 2023 le unità di lavoro non dichiarate sono state 3 milioni e 132 mila, con un incremento di oltre 145 mila rispetto all’anno precedente. Un dato che sottolinea la persistenza di ampie sacche di informalità nel mercato del lavoro italiano.
L’Istat evidenzia come il fenomeno dell’economia non osservata resti una componente rilevante del sistema economico, influenzando la produttività, la concorrenza e il gettito fiscale, e conferma la necessità di politiche mirate a favorire la regolarizzazione e l’emersione del lavoro sommerso.