Emilia-Romagna, conto alla rovescia per il nuovo anno scolastico
Ritorno a scuola col caldo: aule roventi e calendari in bilico

Sta per cominciare il nuovo anno scolastico anche in Emilia-Romagna: oltre 600 mila studenti dalla scuola dell’infanzia alle superiori e circa 70 mila docenti torneranno in classe lunedì 15 settembre, in linea con la maggior parte delle regioni italiane. La data è stata confermata dalla giunta regionale e si inserisce in un quadro nazionale che vede aperture scaglionate: dall’8 settembre in Alto Adige fino al 16 settembre in Puglia e Calabria.
In Emilia-Romagna, come nel resto del Paese, si discute sul tema del caldo anomalo di settembre e della necessità di rivedere i calendari scolastici. Secondo il sindacato Anief, che ha rilanciato la proposta anche sul territorio regionale, il cambiamento climatico rende sempre più complicato avviare le lezioni con temperature vicine ai 40 gradi e tassi di umidità elevati.
«Buon senso e lungimiranza ci dicono che l’avvio delle lezioni ad ottobre avrebbe numerosi effetti positivi, anche sull’apprendimento – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief –. Nell’era dell’autonomia scolastica bisogna garantire maggiore flessibilità organizzativa alle scuole, per conciliare tempi educativi e benessere di chi vive ogni giorno aule e laboratori».
Il sindacato propone due strade: posticipare l’inizio delle lezioni oppure dotare gli istituti di impianti di climatizzazione, un investimento che in Emilia-Romagna riguarderebbe migliaia di plessi scolastici, molti dei quali ospitati in edifici storici non sempre adeguati a livello di efficientamento energetico.
La Regione, da parte sua, ribadisce l’impegno a sostenere i Comuni per interventi strutturali e a garantire una partenza ordinata dell’anno scolastico. Nel frattempo, dirigenti e insegnanti si preparano ad accogliere gli studenti in un contesto che, oltre alle sfide educative, porta in primo piano anche il tema del benessere climatico a scuola.