Emilia Romagna rafforza la sua posizione sul fine vita
Il Corec al centro della delibera regionale sull’eutanasia


L’Emilia-Romagna ha rafforzato la sua posizione sul fine vita, stabilendo che il Comitato regionale per l’etica nella clinica (Corec) sarà l’organo a dare parere sulle richieste di suicidio medicalmente assistito, come previsto dalla Corte costituzionale.
La Regione ha chiarito che i Comitati etici territoriali (Cet) non sono l’unico organismo possibile per esprimersi su queste questioni, soprattutto dove esistono organismi specifici per l’etica nella clinica, come in Emilia-Romagna. In attesa di una legge nazionale su un tema così delicato, la Giunta regionale ha approvato un atto integrativo che esplicita il suo impegno a dare attuazione a quanto richiesto dalla Corte.
L’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, ha sottolineato che le Regioni sono chiamate ad applicare quanto previsto dalla Corte e che era doveroso mettere il sistema sanitario nelle condizioni di adempiere a questo obbligo nel miglior modo possibile.
Il Corec, che nasce dall’esperienza del Comitato per l’etica nella clinica dell’Ausl-Irccs di Reggio Emilia, ha una valenza regionale per garantire omogeneità territoriale. Secondo la delibera regionale sul fine vita, il Corec deve esprimere un parere (non vincolante) sulle richieste di suicidio medicalmente assistito che arriveranno alle Ausl. L’atto integrativo approvato dalla Giunta ribadisce la legittimità del ruolo del Corec nel procedimento di valutazione delle domande.