Esplosione durante uno sgombero, morti tre carabinieri. Arrestati tre fratelli
Avrebbero saturato di gas il casolare per evitare lo sfratto


Tre carabinieri sono morti e altre quindici persone, tra militari dell’Arma, poliziotti e vigili del fuoco, sono rimaste ferite in una violenta esplosione avvenuta all’alba in un casolare alla periferia di Castel D’Azzano, piccolo comune a sud di Verona.
Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione sarebbe stata provocata dai tre fratelli Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, agricoltori sessantenni, che avrebbero saturato di gas l’abitazione per impedire lo sgombero disposto dopo anni di pignoramenti e difficoltà economiche.
Le squadre speciali dell’Arma stavano intervenendo per liberare l’edificio, occupato illegalmente dai tre, quando l’apertura della porta d’ingresso avrebbe innescato la deflagrazione. L’onda d’urto ha investito in pieno gli operatori, causando la morte dei tre carabinieri e numerosi feriti tra le forze dell’ordine e i vigili del fuoco.
I tre fratelli, sopravvissuti all’esplosione, sono stati arrestati con l’accusa di omicidio premeditato e volontario, oltre che di strage e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo gli inquirenti, avevano già in passato minacciato di far esplodere la casa in caso di tentativi di sgombero.
La Procura di Verona ha aperto un’inchiesta per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e accertare le responsabilità. Sul posto, oltre ai soccorsi e ai vigili del fuoco, anche il comandante provinciale dei carabinieri e il prefetto di Verona.