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Esplosioni all'inceneritore di Raibano, tre feriti. Allertata anche la Digos

Inceneritore di Raibano, il boato e l'esplosione: feriti soccorsi dal personale del 118

A cura di Redazione
22 gennaio 2024 17:21
Esplosioni all'inceneritore di Raibano, tre feriti. Allertata anche la Digos -
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Momenti di paura all’inceneritore di Raibano, a Sant’Andrea in Besanigo, dove nel pomeriggio di oggi (lunedì 22 gennaio) si è verificato un incidente. Poco dopo le 16 si è registrato un’esplosione, per cause in corso di accertamenti, che ha provocato un incendio.

Tre operai di una ditta di manutenzione esterna che stavano lavorando sull’impianto, sono stati portati in ospedale, dai primi accertamenti uno è in condizioni gravi: si tratta di un 28enne, ricoverato in rianimazione. La prognosi è riservata, il giovane non è in pericolo di vita. Da quanto appreso ha inalato significativamente i fumi dell’incendio, mentre le ustioni e i traumi dovrebbero essere di lieve entità.

La causa potrebbe essere da ricercarsi in un rifiuto conferito male, come una batteria da auto, una pila o dei petardi raccolti e inesplosi. Una delle ipotesi al vaglio di vigili del fuoco e inquirenti è che l’esplosione possa essere avvenuta prima che il rifiuto entrasse nella camera di combustione a causa dell’elevata temperatura. È stata allertata anche la Digos, che al momento, tuttavia, non ha raccolto indicazioni che possano far pensare a una matrice dolosa.

Il boato è stato molto forte. Sul posto è intervenuto il personale del 118, affiancato dai Vigili del Fuoco e dai Carabinieri. Presenti anche il sindaco Ugolini e i tecnici di Arpae per le analisi dell’aria, visto che si tratta del sito in cui si bruciano i rifiuti.

Del fatto è stata informata la procura di Rimini che nelle prossime ore aprirà un fascicolo. Herambiente, la società del gruppo proprietaria dell’impianto, fa sapere di aver avviato un’indagine interna per capire cosa sia andato storto. L’impianto è stato immediatamente fermato, non avrebbe riportato danni e sarebbe in sicurezza. È stata allertata anche Arpae, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che dalle prime rilevazioni non avrebbe riscontrato particolari problemi ambientali.

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