Falsi rilanci e prestanomi: così una 64enne ha bloccato per anni l'asta della sua casa
Le indagini della Guardia di Finanza hanno smascherato il meccanismo architettato dalla donna per impedire la vendita del proprio immobile pignorato


Per cinque volte un’asta giudiziaria è stata mandata a monte da falsi rilanci. A orchestrare il meccanismo, una 64enne dell’entroterra riminese che, tramite l’ex marito, un 69enne riminese, e un conoscente di 36 anni usati come prestanomi, riusciva a bloccare la vendita del proprio immobile pignorato. Dal 2017 al 2022 diversi “vincitori” avevano lasciato la cauzione (assegni da circa 13mila euro) senza poi versare il saldo, impedendo così l’aggiudicazione.
Le indagini della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura di Rimini, hanno accertato che tutti gli assegni provenivano dal conto della donna. Portata a processo per turbata libertà degli incanti, è stata condannata con rito abbreviato a 1 anno e 4 mesi, oltre a perdere le cauzioni versate. Prescritta la posizione del 69enne coinvolto, mentre quella del 36enne è stata stralciata. La 65enne era difesa dall’avvocato Monica Morolli.