Familiari vittime Uno Bianca, 'Vogliamo ancora più verità'
'L'intitolazione della caserma è per noi un grande traguardo'


L'intitolazione della nuova caserma del Pilastro ai carabinieri vittime della Uno Bianca per i familiari significa "moltissimo, questo è un grande traguardo, soprattutto per questa zona dove loro hanno perduto la loro vita e che pensano per tutti gli abitanti sia una cosa molto importante. Noi siamo molto felici. Ci è voluto molto tempo, ma ci siamo riusciti". Così Alessandro Stefanini, fratello di Otello, ucciso con i colleghi Mauro Mitilini e Andrea Moneta al Pilastro il 4 gennaio 1991 dalla banda della Uno Bianca.
Come riporta l'Ansa, accanto a lui la madre, Anna Maria, che ha sottolineato l'importanza della nuova stazione: "Un'emozione grande, perché questo è un'armonia di sicurezza. Tutti quanti abbiamo lottato insieme e ci siamo riusciti. Ringrazio il Comune di Bologna e i ministri che ci hanno collaborato per farla. Però adesso vorrei parlare della verità: quella che è uscita non è la verità vera. Speriamo che il Signore ci dia la possibilità di sapere cosa c'era dietro la Uno Bianca".
La famiglia Stefanini ha ribadito di confidare nel lavoro dei propri avvocati che "stanno facendo un grandissimo lavoro - ha aggiunto Alessandro - e noi siamo convintissimi che dietro la Uno Bianca ci fosse qualcos'altro, qualcuno che ha manovrato dall'alto questa tragedia durata sette anni".
Sul punto, il comandante generale dell'Arma, Salvatore Luongo, ha replicato: "Noi riteniamo che l'inchiesta giudiziaria abbia fatto grandi passi in avanti, sia arrivata a un punto importante. Come tutte le tragedie di sangue così complesse comportano sempre un approfondimento ulteriore, ma pensiamo che l'organizzazione sia stata individuata".