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"Fateci fare lo scritto": giovanissimi studenti protestano contro l'ordinanza del Ministero

Decreto e paradossi. La rabbia dei genitori: 'I nostri figli privati di un traguardo importante che non potranno condividere con i compagni'

A cura di Redazione
12 giugno 2023 15:52
"Fateci fare lo scritto": giovanissimi studenti protestano contro l'ordinanza del Ministero - I giovanissimi studenti delle scuole medie di Coriano e Ospedaletto in protesta a Montescudo
I giovanissimi studenti delle scuole medie di Coriano e Ospedaletto in protesta a Montescudo
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A seguito dell’ordinanza ministeriale che ha inseritoMontescudo-Montecolombo nella lista delle zone rosse colpite dall’alluvione, gli studenti residenti nel comune e che frequentano le scuole medie di Coriano e Ospedaletto affronteranno l’Esame di Stato senza svolgere le prove scritte e solamente attraverso la forma di colloquio orale.

Questa mattina (12 giugno) i giovani studenti insieme ai genitori hanno organizzato una manifestazione pacifica a Montescudo, durante la quale hanno avuto l’opportunità di incontrare il Sindaco.

La rabbia dei genitori

Premettiamo – racconta una delle madri dei ragazzi – che capiamo tale decisione nei confronti dei territori devastati dall’alluvione, ma i nostri figli, che sono andati regolarmente a scuola fino all’ultimo giorno, si sentono privati di un traguardo e di un’esperienza importante che non potranno condividere con i loro compagni di classe che invece oggi sono sui banchi di scuola“.

L’incontro con il Sindaco di Montescudo-Montecolombo
Il Sindaco incontra i ragazzi
Il Sindaco incontra i ragazzi

Il sindaco Gian Marco Casadeiha elogiato i ragazzi per aver manifestato il loro desiderio di sostenere gli esami scritti e ha espresso comprensione nei loro confronti. Tuttavia, ha spiegato che la decisione di escluderli dalle prove è stata presa a livello ministeriale e che non può fare nulla per aiutarli. Il Sindaco, alla fine, si è congratulato con loro con una stretta di mano, compiaciuto dal fatto che abbiano voluto fare sentire i loro diritti.

I ragazzi di terza media – conclude una delle madri – sanno benissimo che per loro è tardi e si dovranno rimettere alla volontà del decreto ministeriale, ma sperano che la loro protesta arrivi al Ministro dell’Istruzione e serva almeno per i ragazzi che dovranno affrontare la maturità, perché per loro c’è ancora tempo per un’inversione di marcia da parte del Ministero“.

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