Fermato a Rimini rifiuta il test tossicologico: assolto automobilista
L’imputato era stato fermato dalla Polizia Locale durante un controllo per guida in stato di ebbrezza

Il Tribunale di Rimini ha assolto un automobilista, che si era rivolto allo Studio Legale Ghiselli, accusato di essersi rifiutato di sottoporsi ad accertamenti tossicologici. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha stabilito che il fatto non sussiste, ritenendo la richiesta di accompagnamento coattivo priva di motivazioni sufficienti.
I fatti sono avvenuti a Rimini. L’imputato era stato fermato dalla Polizia Locale durante un controllo per guida in stato di ebbrezza. Un test preliminare aveva evidenziato un tasso alcolemico di 0,63 g/l, comportando una sanzione amministrativa, ma non un’accusa penale. Tuttavia, gli agenti avevano osservato sintomi quali occhi lucidi, linguaggio pastoso e stato confusionale, richiedendo ulteriori esami tossicologici presso una struttura sanitaria. Al rifiuto dell’uomo, era stata contestata la violazione dell’art. 187 comma 8 c.d.s.
La sentenza ha sottolineato che gli agenti avrebbero potuto effettuare un test rapido sul posto, come previsto dalla normativa. Inoltre, la Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 30811/2024, ha ribadito che l’accompagnamento coattivo in una struttura sanitaria è legittimo solo in presenza di indizi ragionevoli e inequivocabili di alterazione da sostanze stupefacenti, non riscontrabili nel caso in esame. I sintomi riportati, infatti, sono compatibili con lo stato di ebbrezza alcolica già accertato.