Ferragosto e non solo: sempre più riminesi "lasciano" la spiaggia per l'entroterra
Gobbi (presidente Parco Sasso Simone e Simoncello): "Abbiamo la certezza: c'è un costante aumento dei visitatori"

di Riccardo Giannini
Sempre più riminesi scelgono di passare il Ferragosto o i weekend estivi nell'entroterra, lontano dalla spiaggia. Percorrendo la strada Marecchiese nella giornata di oggi, si è notato traffico intenso (non è mancata qualche coda) in direzione Rimini-entroterra. Un segnale ulteriore di una tendenza che trova conferma nelle parole di Lino Gobbi, presidente dell'ente di gestione del Parco Sasso Simone e Simoncello: "Da qualche anno abbiamo la certezza che ci sia un aumento costante dei visitatori. C'è chi rimane qualche giorno, mentre i riminesi e i cesenati fanno la gita fuori porta, rimanendo una giornata. Per Ferragosto l'entroterra è meta molto frequentata, anche quest'anno nella nostra struttura ricettiva è tutto esaurito".
Qual è stata la causa di questa riscoperta dell'entroterra? In primis il caldo sempre più intenso delle estati mediterranee: "Sì, vero, anche se mi permetta, l'elemento caldo viene costruito anche con una comunicazione continua, ossessiva. Molte persone, della mia età (70 anni, ndr) e non solo, anticipano le possibili problematiche del caldo e vengono al fresco". Ma c'è anche un aspetto culturale: "Il Covid ha fatto capire che è molto salutare vivere nella natura, vivere il tempo libero nelle aree verdi è una condizione salutare, ad esempio per chi ha problemi respiratori".
Tra le mete più visitate nei weekend estivi e a Ferragosto c'è il Lago di Andreuccio: "Ogni weekend d'estate è una cosa impressionante", evidenzia Gobbi, riferendosi al numero di visitatori del lago, che si trova a Soanne, frazione del Comune di Pennabilli. Meta molto frequentata da turisti e visitatori è l'albergo ristorante Lago Verde, posto nelle vicinanze del lago e gestito da tre generazioni dalla famiglia De Silvestri. Simone, appartenente all'ultima di queste tre generazioni, conferma il trend: più gente visita e soggiorna nell'entroterra: "Sì, negli ultimi anni abbiamo notato questo aumento. L'anno scorso a mio modo di vedere ha inciso la questione della mucillagine in mare. Poi in campagna, rispetto al mare, abbiamo prezzi inferiori. Da noi con 10 euro fai l'ingresso in piscina. Un primo costa sui 10-12, verso il mare siamo sui 15-16". Il ristorante, la scorsa domenica, a pranzo ha fatto 150 coperti. Numeri significativi: "A luglio abbiamo perso anche noi qualcosa in quei weekend in cui è piovuto, però quest'estate abbiamo riscontrato un grande giro di persone, tra prenotazione e passaggi", aggiunge De Silvestri.
L'entroterra ha dunque una potenzialità in ambito turistico: "Sì, non c'è problema di crescita e di sviluppo: c'è un problema di offerta. Sabato e domenica bisogna prenotare, altrimenti non c'è posto", evidenzia Gobbi. Bisogna dunque operare su un duplice binario: da una parte incrementare la promozione turistica, dall'altra potenziare i servizi. "Il territorio nessuno può negare che sia bello e unico. Ma non ci sono servizi e strutture ricettive sufficienti. Soanne fa da esempio positivo: dove ci sono servizi, dall'albergo all'area barbecue, si vedono i risultati. Noi abbiamo tanto da dare, ma pochi servizi", commenta Pietro Rossi, presidente dell'Unione dei Comuni Valmarecchia. Il turista e il visitatore sono cambiati: "Non sono più quelli di 50 anni fa, che venivano in montagna solo per sentire fresco. Visitatori e turisti cercano i servizi che offrono le località turistiche". Primo passo è la riqualificazione alberghiera: "È un tema rilevante per la costa, ma anche per noi dell'entroterra. Sarebbe importante agevolare gli imprenditori che rischiano di chiudere i propri alberghi e quelli che li vorrebbero aprire: nel nostro territorio abbiamo alcune strutture alberghiere in disuso. Serve una fiscalità agevolata per la montagna". In termini di promozione turistica, è urgente creare sinergia tra la costa e l'entroterra, proponendo pacchetti ad hoc per soggiorni che prevedano mare ed escursioni nel verde. Unire le forze diventa fondamentale: "Le competenze del turismo - osserva Gobbi - sono comunali, provinciali, ma le forze sono poche. Fanno tutti salti mortali". La soluzione può essere "una struttura organizzativa forte, per avere un'offerta turistica forte. La promozione deve essere strutturale. Poi è chiaro che l'entroterra non può avere le centinaia di alberghi della costa".
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