Fino a 10.000 euro per agevolare l'arrivo in Italia e farle prostituire: indagata una transessuale
Le ipotesi di reato sono il reclutamento, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione
Una transessuale di origine peruviana di 43 anni è indagata dalla Procura di Rimini per le ipotesi di reato di reclutamento, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. In Italia da 20 anni, è accusata di aver agevolato l'ingresso in Italia di alcune connazionali transessuali, tra il 2021 e il 2024, per far esercitare loro l'attività da escort. La Gip Raffaella Ceccarelli ha emesso nei confronti dell'indagata, difesa dall'avvocato Enrico Graziosi, un'ordinanza che impone l'obbligo di dimora nel Comune di Rimini e l'obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la 43enne anticipava le spese di viaggio e forniva un alloggio in un appartamento di Miramare affittato a nome del marito, un italiano. Qui le transessuali ricevevano i clienti. La Procura ritiene che la 43enne richiedesse l'affitto e una somma che poteva arrivare a 10.000 euro per aiutare le transessuali a sbrigare le pratiche di ingresso in Italia. Si indaga anche sulle minacce subite da una delle escort.
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