Fisco: Arzilli, San Marino pronto a collaborare con Italia
Non è ancora chiaro se il ministro dell’Economia Giulio Tremonti domani incontrerà, a margine del Meeting di Cl a Rimini, i rappresentanti del governo di San Marino. "Non lo so", risponde il ministro...

Non è ancora chiaro se il ministro dell’Economia Giulio Tremonti domani incontrerà, a margine del Meeting di Cl a Rimini, i rappresentanti del governo di San Marino. "Non lo so", risponde il ministro dell’Industria della Repubblica del Titano Marco Arzilli, ribadendo che il Titano "é pronto a collaborare" con Roma in materia fiscale. Un incontro è stato chiesto a Tremonti nei giorni scorsi in occasione della sua presenza alla kermesse riminese per affrontare i temi che dividono il Titano da Roma in materia fiscale, a partire dall’inserimento della piccola Repubblica nella black list; ma da Via XX Settembre, a quanto si apprende, non ci sono state ancora risposte. "Siamo pronti far ripartire la collaborazione con Bankitalia. Il memorandum tra le due banche centrali era stato già presentato. Tutto è fermo e questo non aiuta purtroppo non aiuta a normalizzare. San Marino – rileva Arzilli – continua la collaborazione ma abbiamo bisogno di firmare gli accordi con l’Italia, da troppo fermi, per poter meglio collaborare. La nostra Banca centrale sta monitorando ed intervenendo sul sistema per eliminare i fenomeni distorsivi. Ed è un cambio non da poco per il nostro Paese. Abbiamo mandato a Roma diverse lettere in cui abbiamo dichiarato di essere disponibili a ragionare, a metterci a un tavolo e a confrontare le modalità. Dunque c’é la massima disponibilità. La nostra economia oggi é diversa, e non è più un tabù per San Marino ragionare sullo scambio di informazioni a livello bancario. Fa legge il modello Ocse; vogliamo metterci a un tavolo". Arzilli punta il dito sulla black list: "é un provvedimento unilaterale – sostiene – che mette in difficoltà l’economia sana di San Marino, quella che vorremmo tutelare. Ci aspettiamo da Roma una risposta che dia chiarezza a chi fa impresa. Purtroppo ora stiamo perdendo pezzi di impresa e lavoratori, è a rischio il lavoro di 7mila lavoratori frontalieri che non sanno il perché".