Fondazione ISAL: XVII edizione della Giornata contro il dolore cronico
Oltre 11 milioni di italiani colpiti dal dolore cronico: banchetti, consulenze e open-day per sensibilizzare e garantire l’accesso alle cure


Sabato 4 ottobre torna la Giornata Internazionale “Cento Città contro il Dolore”, promossa dalla Fondazione ISAL , giunta alla XVII edizione. Si tratta di una delle più importanti campagne di sensibilizzazione a livello nazionale sul dolore cronico, una condizione che colpisce oltre 11 milioni di italiani e che rappresenta una delle sfide più etiche per il sistema sanitario, dare cura alla sofferenza!
Il tema scelto per il 2025 — “Dolore cronico: chi cura il dolore?” — mira a sollecitare una presa di posizione chiara da parte di istituzioni, professionisti sanitari e cittadini, affinché nessuno resti escluso dall’accesso alle cure. Il dolore cronico non è un semplice effetto collaterale di altre malattie, ma è esso stesso una malattia autonoma, capace di compromettere profondamente ogni sfera della vita: limita la mobilità, ostacola il lavoro, incide sulle relazioni e causa, con maggior frequenza rispetto ad altre malattie, uno stato di depressione e isolamento.
A fotografare con precisione la dimensione del fenomeno è il recente rapporto ISTISAN, realizzato da ISS, ISTAT e Fondazione ISAL, che nella indagine sullo stato di salute della popolazione italiana, ha analizzato la prevalenza e l’impatto sulla salute del dolore cronico, che è caratteristico in molte malattie quali la fibromialgia, endometriosi, nevralgie, mal di schiena, mieololesioni, vulvodinia, ma anche gli ostacoli sociali ed economici che impediscono ai pazienti di curarsi. Un dato colpisce più di tutti: troppi non hanno una cura o rinunciano alle terapie anche quando esistono, perché non riescono a ottenere visite in tempi utili o non possono sostenerne i costi.
“Con questa Giornata vogliamo ribadire un principio che dovrebbe essere indiscutibile: il diritto a non vivere con il dolore, un diritto umano fondamentale. Cento Città contro il Dolore nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe sanitaria, ma soprattutto per costruire una rete concreta e stabile tra cittadini, medici, ricercatori e istituzioni. Perché il dolore cronico è una sfida che nessuno può affrontare da solo - afferma William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL - I dati del rapporto ISTISAN parlano chiaro: oltre 11 milioni di italiani convivono con il dolore cronico, e nonostante l’esistenza in ogni regione di una rete di centri ospedalieri per la terapia del dolore, molti non accedono alle cure specialistiche. Ancora oggi il 15% dei pazienti con dolore che persiste da anni non ha ricevuto una diagnosi, e l’8% non trae beneficio neppure dopo aver usato tutti i trattamenti specialistici. È una situazione che non possiamo più tollerare. Per questo chiediamo che si istituiscano aree di ricerca sul dolore senza cura, più centri specialistici, più innovazione terapeutica, affinché chi oggi vive dolori considerati incurabili possa ritrovare speranza. Ma serve anche consapevolezza istituzionale: il dolore cronico è una malattia che porta con sé gravi disuguaglianze sociali. Il rapporto ISTISAN mostra come la prevalenza sia maggiore tra le persone con minori risorse economiche o livelli di istruzione più bassi, e questa forbice si allarga con l’età”.
La Giornata del 4 ottobre nasce proprio per abbattere queste barriere, promuovendo un modello di cura basato su ascolto, informazione e accessibilità. In oltre cento città italiane saranno organizzati banchetti informativi, consulenze mediche gratuite, open-day negli ambulatori, incontri pubblici e iniziative di divulgazione scientifica. La mobilitazione coinvolgerà anche ospedali, centri di ricerca e strutture sanitarie, trasformando la Giornata in una vera rete nazionale e internazionale di solidarietà scientifica e civile.
Fondamentale rimane il riferimento alla Legge 38/2010, che in Italia garantisce il diritto all’accesso alla terapia del dolore: una conquista di civiltà che però — sottolinea ISAL — va applicata in modo uniforme e resa davvero conoscibile ai cittadini. A sostenere il grande sforzo organizzativo saranno ancora una volta i volontari dell’Associazione Amici della Fondazione ISAL, affiancati da numerose associazioni di pazienti e professionisti sanitari, testimoniando come solo un patto tra cittadinanza e medicina possa vincere questa battaglia.
La missione è chiara: dare voce a chi soffre, offrire strumenti di cura concreti e affermare il diritto a una vita libera dal dolore come diritto fondamentale della persona.
L’iniziativa #zeropain
Anche per l’edizione 2025 della Giornata Cento Città contro il Dolore, ISAL lancia l’iniziativa #zeropain, un modo semplice ma incisivo per dire “Io sono contro il dolore!”. La chiave per la sensibilizzazione sociale sul tema del dolore è il coinvolgimento: il selfie è il gioco del nostro tempo, ma diventa una cosa seria quando ci si mette in gioco per qualcosa di importante. Per aderire alla campagna #zeropain25 è sufficiente scattarsi un selfie o una foto con la scritta “Io sono contro il dolore”. Le foto dovranno poi essere pubblicate su Facebook o Twitter, taggando @Fondazione ISAL e utilizzando l’hashtag #zeropain25.
Adesioni
CFU- Italia Odv, Comitato Fibromialgici Uniti e UNCI - Unione Nazionale Cavalieri d’Italia presenti nella maggioranza delle Regioni Italiane; AIES – Accademia Italiana Emergenza Sanitaria; più di 20 Associazioni di pazienti; 40 tra Istituti Sanitari, IRCCS , Ospedali e Farmacie. Una splendida disponibilità a dire” basta dolore” di migliaia di volontari che operano a sostegno delle persone affette da tante malattie caratterizzate dal dolore cronico.