Fondi di Coesione, 153 miliardi bloccati: spesa ferma al 5%
Nonostante una dotazione pari ai tre quarti del Pnrr, l’Italia ha impegnato solo il 18% dei fondi europei 2021–2027 e ne ha spesi appena il 5%

I fondi di coesione europei e nazionali per il periodo 2021–2027 ammontano, per l’Italia, a circa 153 miliardi di euro: una cifra che rappresenta quasi i tre quarti del totale previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), pari a oltre 190 miliardi. Tuttavia, a differenza del PNRR, il cui stato di avanzamento è più dinamico, l’utilizzo di queste risorse procede con estrema lentezza.
Secondo un'analisi del Servizio Studi della Camera dei Deputati, i fondi europei – che costituiscono circa 74 miliardi del totale – mostrano una situazione particolarmente critica. A oggi, gli impegni finanziari si fermano a 13,5 miliardi di euro, pari al 18% delle risorse disponibili, mentre i pagamenti effettivamente erogati non superano i 3,8 miliardi, ovvero appena il 5%.
Il rallentamento nell’utilizzo dei fondi di coesione rappresenta un rischio concreto per l’efficacia delle politiche di sviluppo territoriale e riduzione delle disuguaglianze, obiettivi fondamentali della strategia europea di coesione. La complessità burocratica, la frammentazione degli interventi e la lentezza nei meccanismi di programmazione e attuazione sono tra le principali criticità evidenziate dagli esperti.
Il confronto con il PNRR, che beneficia di una governance centralizzata e di scadenze più stringenti, evidenzia quanto sia urgente rafforzare la capacità di spesa e la qualità della progettazione anche per i fondi strutturali. In gioco non c’è solo la possibilità di sfruttare appieno le risorse disponibili, ma anche la credibilità del Paese nella gestione dei finanziamenti europei.