Forza Italia insorge: “Mai una tassa sugli extraprofitti delle banche”
Il partito azzurro si oppone a nuove imposizioni fiscali sul settore finanziario e chiede un accordo con gli istituti di credito per sostenere sanità, imprese e taglio dell’Irpef


Forza Italia alza la voce contro l’ipotesi di una nuova tassa sugli extraprofitti bancari. “Forza Italia non voterà, né in Consiglio dei ministri né in Parlamento, alcuna tassa sugli extraprofitti”, si legge in una nota diffusa sui profili social del partito.
Secondo gli azzurri, è giusto che il governo individui un’intesa con gli istituti di credito “per contribuire a finanziare il sistema sanitario, le imprese, gli aumenti dei salari e il taglio dell’Irpef”, ma il metodo non deve passare attraverso imposizioni fiscali. “Siamo contro ogni imposizione autoritaria che spaventi i mercati, gli investitori italiani e stranieri, creando un grave danno economico all’Italia”, sottolinea la nota.
La posizione di Forza Italia arriva all’indomani della pubblicazione del Documento programmatico di bilancio (Dpb), nel quale si stima che le misure a carico del settore finanziario e assicurativo contribuiranno per circa 4,4 miliardi di euro nel 2026, pari allo 0,19% del Pil. La stessa percentuale è prevista anche per il 2027, mentre nel 2028 la quota scenderà allo 0,10%.
In totale, nel triennio 2026-2028, il contributo del comparto finanziario alla manovra supererebbe gli 11 miliardi di euro. Una cifra che, secondo Forza Italia, dovrebbe essere frutto di un’intesa volontaria tra Stato e banche, non di un intervento coercitivo.