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Fratelli d'Italia contro il sindaco di Rimini: "Pensi alla sicurezza e al degrado della sua città"

Fratelli d'Italia risponde al sindaco di Rimini, evidenziando le responsabilità del sindaco sulla sicurezza urbana

A cura di Redazione
14 maggio 2025 12:37
Fratelli d'Italia contro il sindaco di Rimini: "Pensi alla sicurezza e al degrado della sua città" -
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Il direttivo di Fratelli d’Italia replica al sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad e alle sue accuse, verso il Governo, di non provvedere all’invio di un adeguato numero di rinforzi di Polizia, sul territorio riminese, per la stagione estiva. Per gli esponenti della Destra riminese si tratta di polemiche strumentali: i rinforzi verranno inviati come ogni anno, ma nel contempo Fratelli d’Italia invita l’amministrazione comunale a fare la propria parte, in tema di sicurezza urbana e lotta al degrado.

“La Corte Costituzionale ha stabilito che il primo cittadino può intervenire in situazioni di per la sicurezza e l’incolumità pubblica. Non serve un’invasione aliena per emettere un’ordinanza. Dal Pacchetto Sicurezza al Decreto Minniti, il legislatore ha ampliato i poteri sindacali per contrastare accattonaggio molesto, prostituzione su strada, abusivismo, danneggiamenti”, evidenzia il direttivo di Fratelli d’Italia.

E in tema di prostituzione anche Rimini ha agito con le ordinanze a contrasto del fenomeno, “tenendo però un basso profilo su altri fenomeni altrettanto preoccupanti”.

“Nulla, o poco– spiega la nota di Fratelli d’Italia – sul contrasto alle attività criminose (spaccio di stupefacenti, fenomeni di violenza legati all’uso di alcolici, accattonaggio con impiego di minori e disabili), sul danneggiamento del patrimonio pubblico e privato e il decadimento della qualità e del decoro urbani, nonché sull’intralcio alla pubblica viabilità, illecite occupazioni di suolo pubblico e sull’abusivismo commerciale”,

Il direttivo di Fratelli d’Italia cita anche l’art. 54 del Tuel: “Articolo che attribuisce al sindaco la possibilità di agire, eventualmente anche di concerto con il Prefetto e il Questore. Ma perché disturbarsi, quando si può addossare colpe inesistenti al Ministero dell’Interno?”.

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