Gaza come Auschwitz? Le parole dell'Ue scuotono l'opinione pubblica
La vicepresidente della Commissione Europea Ribera paragona le immagini della fame a Gaza a quelle della liberazione di Auschwitz. Sale il bilancio delle vittime per malnutrizione: 154 morti, tra cui 89 bambini

Le immagini della fame a Gaza «ricordano altri momenti tragici della storia, come quelle della liberazione di Auschwitz». Sono le parole forti e destinate a far discutere pronunciate da Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva della Commissione Europea, che ha commentato la drammatica situazione umanitaria nella Striscia.
Secondo il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri sette decessi legati a fame e malnutrizione. Il bilancio totale, dall’inizio del conflitto, sale così a 154 vittime, di cui 89 bambini. Una crisi umanitaria sempre più grave, che alimenta le tensioni politiche e diplomatiche a livello globale.
Intanto, dopo i segnali di apertura da parte di Francia e Gran Bretagna, anche altri Paesi occidentali – tra cui Canada, Australia, Finlandia e Portogallo – hanno annunciato di star valutando il riconoscimento dello Stato di Palestina. Un possibile passo che potrebbe concretizzarsi in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite prevista per settembre.
Sul fronte diplomatico, è tornato in Israele l’inviato speciale statunitense Amos Witkoff, assente dal Paese da gennaio. Il suo ritorno segnala un rinnovato impegno di Washington nel cercare di contenere l’escalation e favorire il dialogo tra le parti, in un contesto che rimane teso e drammaticamente complesso.