Ghetto 46 cambia gestione, Paolo Gabriele: "locali dell'entroterra distrutti da Covid e guerra"
Ghetto 46, nuova gestione: Paolo Gabriele precisa, "Non subentra Rinaldini

Il Ghetto 46 volta pagina. Il celebre locale di piazza Europa a Villa Verucchio, aperto il 3 gennaio del 2013 da Paolo Gabriele e Annalisa Arlotti, cambia infatti gestione. Paolo, conosciuto da tutti come Paolone (O PaoloNhe, nome d’arte usato nella lunga carriera in consolle da dj), precisa: “Non è Rinaldini che rileva, ma abbiamo stipulato un contratto d’azienda di 3 anni con la società che si occupa della gestione dei locali di Rinaldini, la Flour Power di Rimini”.
“Collaborando con Rinaldini– prosegue Paolone –avranno la possibilità di fornire i prodotti esclusivi del gruppo Rinaldini, sostituendo le paste dei vecchi fornitori: ma rimarrà il Ghetto 46. Se poi durante questi tre anni si innamorano e vogliono comprarlo, faremo una compravendita, oppure ci restituiranno il locale”.
L’imprenditore tiene a precisare: “Radio Verucchio(cioè le chiacchiere di paese, ndr) dice che abbiamo venduto, ma siamo ancora lì. Mia moglie Annalisa rimarrà a lavorare al Ghetto 46 fino alla fine dell’anno. Cerchiamo di riportare il locale alla vita prima del Covid”.
È comunque un momento storico per un’attività che nel corso degli anni era divenuta un punto di riferimento nell’offerta gastronomica della Provincia di Rimini. Domani (domenica 23 marzo) sarà l’ultimo giorno della gestione Gabriele-Arlotti. La settimana successiva il locale sarà aperto solo alla mattina, dal martedì alla domenica. Da mercoledì 2 aprile il Ghetto 46 riaprirà anche a pranzo, oltre che per le colazioni e la cena, con la nuova gestione: verrà mantenuta l’hamburgheria, ma ci saranno delle novità nel menù.
“Abbiamo avuto tanti successi, abbiamo ricevuto dei premi – ricorda Paolone –e fino al 2019 arrivavano da tutte le parti della Romagna. Possiamo dire di aver insegnato a tante persone a fare gli hamburger”. Poi però è arrivata la tempesta Covid. “Più che il Covid, ci hanno danneggiato le scelte scellerate della politica. Le persone pensano che il Covid sia solo nel 2020. Invece le restrizioni sono state tolte a fine 2022. Fino a quel momento era un balletto: costretti a mangiare in piedi, ora seduto, mangi dentro, mangi fuori. Sono cose che hanno deteriorato l’avviamento dei locali”.
E se nei locali della Riviera, grazie all’estate, titolari e gestori sono riusciti “a recuperare quanto perso in inverno”, non così per i locali dell’entroterra. “Stanno chiudendo, sono in sofferenza. Dopo il Covid infatti sono arrivate la guerra, la crisi delle materie prime, le bollette. E anche le restrizioni sul bere. Ci ritroviamo con la gente che si sposta di meno, da Rimini all’entroterra, ma non solo. Una realtà come la nostra lavorava anche con la gente dell’Alta Valmarecchia, o di San Marino”.
La situazione è difficile ed è una sfida decisamente stimolante per la nuova gestione. E Paolone, qual è il suo futuro professionale? “Dopo il Ghetto, sto trattando con un’azienda italiana: un lavoro di organizzazione di eventi. Definirò la prossima settimana, tra mercoledì e giovedì”.
C’è anche il richiamo della consolle da dj, il primo grande amore di Paolone: “Ma è un hobby, non è una cosa che economicamente mi fa andare avanti. Porto avanti il progetto delle serate remember del Paradiso, anche per ricordare il grande Gianni Fabbri”.
Anche qui però ci sono novità: “Ho un gruppo diverso, mi sono distaccato da quello precedente. Porto avanti la mia filosofia. Io sono per l’unione e vorrei che tante persone ricordassero questo locale, senza divisioni. Il vecchio gruppo non ha accettato la mia filosofia, ma vado avanti comunque”.
Riccardo Giannini