Giustizia, il Senato approva la separazione delle carriere: secondo sì alla riforma Nordio
Il Pd chiederà conto al ministro Nordio sul caso Almasri durante il question time. Polemiche sul premio Italia-Israele a Salvini

Il Senato ha approvato con 106 voti favorevoli il disegno di legge costituzionale che riforma la giustizia, firmato dal ministro Carlo Nordio. Si tratta del secondo sì parlamentare alla riforma che introduce la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti e istituisce due distinti Consigli superiori della magistratura (Csm).
La riforma, che modifica la Costituzione, dovrà ora passare attraverso due ulteriori letture confermative. Se non verrà raggiunta la maggioranza dei due terzi in entrambe le Camere, si andrà a referendum nella primavera del 2026.
Contestualmente, è stato varato anche il piano carceri 2025–2027, che prevede la creazione di 15 mila nuovi posti per affrontare il problema del sovraffollamento.
Tensione in aula al momento del voto: le opposizioni, in particolare Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), hanno criticato duramente la riforma. "È una vendetta politica contro le cosiddette toghe rosse che ossessionano la destra da trent’anni", ha dichiarato un esponente di Avs.
Oggi, durante il question time in Senato e alla Camera, il Partito Democratico annuncia che rivolgerà un’interrogazione al ministro Nordio sul caso di Wissam Almasri, cittadino italiano di origine palestinese al centro di un controverso caso giudiziario che ha sollevato interrogativi sull’uso delle misure restrittive e sui diritti civili.
Non mancano infine le polemiche sul premio Italia-Israele assegnato a Matteo Salvini, in una sala della Camera dei Deputati, che alcune forze di opposizione hanno giudicato inopportuno, soprattutto alla luce delle tensioni internazionali in corso.
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