Gli antichi frutti si incontrano a Pennabilli: "Gli imprenditori agricoli locali custodi di un territorio"
Il plauso di Coldiretti per l'iniziativa


Un programma ricco quello del fine settimana a Pennabilli, che con la manifestazione "Gli antichi frutti d'Italia si incontrano a Pennabilli" si prepara ad accogliere visitatori e appassionati con un’ampia proposta di iniziative: oltre al caratteristico mercato dei frutti e delle piante antiche, non mancheranno mostre tematiche, incontri culturali e scientifici, momenti di poesia dedicati all’agricoltura, alla biodiversità, al paesaggio e alle tradizioni eno-gastronomiche del territorio.
Torna sabato alle 16:30 anche il tradizionale appuntamento con il convegno organizzato da Coldiretti Rimini in collaborazione con la Banca Malatestiana, che quest’anno affronta un tema centrale per il futuro del mondo agricolo:
“Vecchie e nuove varietà: perché conservare, perché innovare”, un titolo che invita alla riflessione sul delicato equilibrio tra tutela della biodiversità e progresso scientifico e tecnologico.
Al convegno intervengono Guido Cardelli Masini Palazzi, Presidente di Coldiretti Rimini, Ambra Micheletti dell’Agenzia Marche Agricoltura e Pesca, con la moderazione di Isabella Dalla Ragione, Presidente della Fondazione Archeologica Arborea.
"Celebriamo – commenta Guido Cardelli Masini Palazzi - il mondo rurale, la tradizione, la civiltà contadina, ma non vogliamo assolutamente dimenticare il ruolo fondamentale di custodi del territorio che noi imprenditori agricoli svolgiamo quotidianamente".
Grande rilievo, come ogni anno, viene dato al caratteristico mercato dei frutti e delle piante antiche, che propone prodotti tipici e varietà storiche del territorio. Un mercato al quale partecipano con entusiasmo anche le aziende di Campagna Amica, la rete di vendita diretta degli imprenditori agricoli promossa da Coldiretti.
Da Giorgio Ricci, Vice Direttore di Coldiretti Rimini, arriva un sentito ringraziamento all’Associazione Culturale Tonino Guerra, presieduta da Andrea e Lora Guerra, che attraverso l’organizzazione di questa manifestazione da anni promuove mostre, incontri culturali e scientifici dedicati all’agricoltura e alla biodiversità, contribuendo a diffondere un messaggio importante: la terra è cultura.
"Investire sulla biodiversità – afferma Ricci – non è solo una scelta etica e ambientale, ma anche una strategia economica sostenibile. La domanda di prodotti tipici, autentici e legati al territorio è in costante crescita. Le varietà locali rappresentano un asset strategico per le imprese agricole, in grado di generare valore aggiunto, occupazione e nuove opportunità per i giovani imprenditori. In questo senso, conservare non significa restare fermi, ma costruire un’economia rurale moderna, radicata nella storia ma capace di innovare".