Governo pronto a cancellare norme su cartelloni sessisti e omofobi, la rabbia della vicesindaca di Rimini

"La libertà non può giustificare l'offesa", evidenzia la vicesindaca di Rimini Chiara Bellini

A cura di Riccardo Giannini Redazione
09 ottobre 2025 15:07
Governo pronto a cancellare norme su cartelloni sessisti e omofobi, la rabbia della vicesindaca di Rimini - Chiara Bellini
Chiara Bellini
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Rimini, come amministrazione comunale, è stata una delle realtà che è intervenuta vietando i manifesti di ProVita, In particolare, la giunta comunale ha negato il permesso all'affissione di manifesti volti alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica contro l’ideologia gender e in particolare contro il trattamento di tali argomenti nelle scuole. Lo ha fatto evidenziando che i manifesti risultassero "in contrasto con le disposizioni di legge e del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale non evitando ogni forma di discriminazione, compresa quella di genere, tale pertanto da presentare gli elementi previsti dal regolamento comunale per la disciplina degli impianti di pubblicità che vieta l’affissione di manifesti che non osservano le disposizioni previste dal codice di autodisciplina contro ogni forma di discriminazione, contro la comunicazione ingannevole, anche per mezzo di ambiguità o esagerazioni, con particolare riguardo ai messaggi che si rivolgono ai bambini, intesi come minori fino a 12 anni e agli adolescenti". Il provvedimento fu motivato anche "da un messaggio che coinvolge in maniera diretta anche bambini ed adolescenti, tentando di sensibilizzarli su temi di interesse sociale, ritenuto non rispettoso della dignità della persona in tutte le sue forme ed espressioni, anche in riferimento al sito internet, al quale si accede scansionando il codice QR presente sul manifesto, che riporta comunicazioni oggettivamente non veritiere e suscettibili di fomentarne l’ostilità e di condizionarne il pensiero in modo fuorviante ed ingannevole, nonché discriminatorio con riferimento all’identità di genere”.

Ora Fratelli di Italia vuole intervenire, attraverso un emendamento al Ddl Concorrenza, cancellando la norma che dal 2021 impone il divieto di affissione di manifesti con messaggi sessisti, omofobi e discriminatori. Una notizia che nella vicesindaca di Rimini, Chiara Bellini, desta "grande preoccupazione". Bellini ricorda che Rimini sia stata tra le prime amministrazioni "a dotarsi di un regolamento che vieta la pubblicità lesiva della dignità umana, con attenzione agli stereotipi di genere, ai contenuti discriminatori e, talvolta, alla diffusione di informazioni scientificamente inesatte. Il Regolamento comunale per la disciplina degli impianti pubblicitari, approvato nel 2015, ha introdotto criteri chiari per garantire una comunicazione visiva rispettosa, inclusiva e coerente con i valori costituzionali". Ora, la cancellazione della norma nazionale, è vista da Bellini non come tutela della libertà di espressione, ma come legittimazione di messaggi "che perpetuano violenza simbolica e stereotipi dannosi: la libertà non può essere invocata per giustificare l’offesa".

"Come amministrazione - anticipa Bellini - continueremo a vigilare affinché Rimini resti uno spazio sicuro e rispettoso per tutte e tutti. E invitiamo il Parlamento a respingere ogni tentativo di arretramento su diritti e tutele conquistati con fatica e determinazione. Non dimentichiamo che la disparità di genere, così come ogni forma di discriminazione e violenza, sono fenomeni culturali. Verranno definitivamente sconfitti solo quando, oltre alle norme e alle sanzioni, sapremo promuovere un cambiamento nel modo di pensare e percepire il corpo e la sensibilità delle altre persone, rispettandone la dignità".

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