I dazi di Trump minacciano l’export romagnolo, Rimini la provincia più esposta
Rischio inflazione e calo delle esportazioni per oltre 1 miliardo di euro
L’inasprimento dei dazi annunciato da Trump preoccupa l’Italia, con particolare attenzione alla Romagna. Secondo un’analisi di Prometeia, Rimini è la provincia più esposta, mentre Ravenna e Forlì-Cesena subirebbero un impatto minore.
In Emilia-Romagna, che esporta merci per 10,3 miliardi di euro l’anno negli Usa, le province con un’esposizione media sono Rimini, Bologna, Modena e Parma. La diversificazione dell’export aiuta a contenere i danni, ma le conseguenze economiche potrebbero essere rilevanti.
Rimini esporta per 515 milioni di euro l’anno, con un 16,7% del mercato rivolto agli Usa. L’export è in lieve calo (-3,2%) e riguarda soprattutto macchine agricole, utensili e bevande.
Forlì-Cesena ha il minor export verso gli Usa (336 milioni), con una quota di mercato del 7,6%, in calo dell’8,7%. Prevalgono macchinari agricoli (28,6%) e calzature (11,4%).
Ravenna guida l’export verso gli Usa con 570 milioni di euro, ma con una quota di mercato del 9,9%, che riduce l’esposizione ai dazi. Nel 2023 le esportazioni sono cresciute del 40%, trainate dalla chimica.
L’assessore regionale Vincenzo Colla ha avvertito che i dazi potrebbero causare danni all’export tra 1 e 1,3 miliardi di euro e un’inflazione generalizzata, colpendo settori come moda, cibo e manifatturiero. L’Emilia-Romagna rischia di essere tra le regioni più penalizzate.
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