I prestiti tra privati, tra opportunità e insidie
Prestiti tra privati: forma di credito diretta tra persone, senza banche, con condizioni concordate tra le parti.
I prestiti tra privati – anche definiti peer-to-peer lending o social lending – rappresentano oggi una modalità sempre più diffusa per far incontrare domanda e offerta di credito senza passare attraverso banche e intermediari tradizionali. Chi ha bisogno di liquidità può rivolgersi direttamente a un altro soggetto, che offre il capitale con condizioni stabilite “tra le parti”. Questa modalità appare particolarmente interessante in un contesto in cui l’accesso al credito bancario è più costoso o più selettivo, e dove esistono esigenze diverse rispetto a quelle che le banche tradizionali soddisfano facilmente.
Come funzionano i prestiti tra privati
Il modello P2P di prestito consiste nel mettere in relazione un prestatore (persona fisica o entità) con un richiedente del prestito, spesso attraverso piattaforme digitali che facilitano l’operazione, ma non sempre richiedono l’intermediazione di banche. Queste piattaforme di solito fanno credit scoring, raccolgono domande di prestito, offrono strumenti di diversificazione e consentono ai prestatori di scegliere in quali “progetti” o persone investire il proprio denaro. I tassi di interesse applicati tengono conto del rischio del richiedente e delle condizioni del mercato, e spesso sono più bassi rispetto a finanziamenti tradizionali, ma più elevati rispetto ad altri strumenti “sicuri”.
Chi riceve il prestito può impiegarlo per le più diverse necessità: spese personali, ristrutturazioni, acquisto di beni, spese sanitarie, educazione, avvio di attività. Il vantaggio rispetto ai finanziamenti bancari è la maggiore flessibilità nella negoziazione delle condizioni e nella personalizzazione dell’accordo tra le parti.
Regole, rischi e controlli normativi
Le autorità italiane e europee guardano con attenzione al fenomeno del social lending. In Italia, ad esempio, l’unità antiriciclaggio ha incluso i prestiti tra privati tra le attività da monitorare per individuare comportamenti sospetti, segnalazioni o anomalie. Inoltre, secondo le analisi della Banca d’Italia il P2P può aiutare a ridurre i costi di intermediazione e ad aumentare l’inclusione creditizia, ma il rischio maggiore è legato all’affidabilità dei modelli di valutazione del credito adottati dalle piattaforme.
Un aspetto critico riguarda anche la tassazione: chi riceve interessi da prestiti online può trovarsi soggetto a verifiche fiscali, soprattutto se non dichiara correttamente i redditi percepiti tramite piattaforme estere.
Differenze tra piattaforme e scrittura privata
Non tutti i prestiti tra privati passano per piattaforme digitali. Alcuni vengono regolati con scrittura privata, un contratto diretto tra prestatore e debitore, in cui si specificano importo, tassi, durata, modalità di rimborso e eventuali penali. Questo metodo è più “artigianale”, ma offre maggiore controllo e personalizzazione. Tuttavia, può risultare meno trasparente e più rischioso se non ben formalizzato o se non prevede garanzie reali.
In caso di importi elevati o garanzie immobiliari, può essere consigliabile l’intervento del notaio per autenticare firme, verificare la correttezza del contratto e registrare eventuali garanzie reali, come ipoteche o pegni, che aumentano la sicurezza dell’operazione.
Verificazione dell’affidabilità: la visura protesti immediata
Prima di prestare denaro, è cruciale verificare la solidità finanziaria del richiedente. Un passo fondamentale è la richiesta della visura protesti, un documento ufficiale che segnala se una persona ha avuto protesti per mancato pagamento nei confronti di cambiali, assegni o vaglia negli ultimi cinque anni. Il registro è pubblico, nazionale e aggiornato mensilmente dalle Camere di Commercio.
Chi presta può richiedere una visura protesti immediata tramite enti specializzati o servizi digitali, che forniscono immediatamente informazioni fondamentali come l’importo del titolo, la data, il luogo del protesto ed il motivo. Questo consente di valutare meglio il rischio, stabilire il tasso di interesse adeguato o decidere di non concedere il prestito.
In sintesi, i prestiti tra privati rappresentano oggi un’opportunità reale, ma richiedono attenzione: strumenti di controllo come la visura protesti, clausole chiare nei contratti e consapevolezza dei rischi sono essenziali per evitare sorprese.
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