I residenti di Besanigo chiedono la ristrutturazione del ponte sul Rio Melo: 'Priorità alla Sicurezza'

In un clima di crescente preoccupazione, i residenti di Sant’Andrea in Besanigo si sono uniti in una associazione spontanea per opporsi al progetto di rifacimento dei ponticelli situati in via Della Badia e Via Raibano, un’iniziativa che, al di là delle implicazioni economiche sull’erario pubblico, solleva seri interrogativi sulla sostenibilità ambientale e sulla qualità di vita nel territorio.

Il malcontento nasce dalla decisione di ristrutturare questi ponti permettendo il transito ai mezzi pesanti con portata superiore a 3,5 tonnellate, una mossa vista dai cittadini come un favore non tanto alla comunità, ma agli interessi delle industrie del settore dei rifiuti presenti nella vallata. Questa percezione ha scatenato una reazione forte e unitaria da parte della popolazione locale, determinata a preservare l’integrità e la tranquillità del proprio ambiente.

La proposta alternativa suggerita dall’associazione cittadina punta a una visione più ampia e condivisa del benessere collettivo. Essa si concentra sulla necessità di ristrutturare il ponte sul Rio Melo, il collegamento viario tra Riccione e Coriano che, sebbene adeguato alle esigenze di traffico degli anni ’70 e ’80, oggi si mostra inadeguato e pericoloso sia per i veicoli che per i pedoni. I cordoli di cemento, alti e non segnalati, rappresentano una minaccia concreta alla sicurezza degli automobilisti, mentre i marciapiedi, estremamente stretti, mettono a rischio la sicurezza dei pedoni.

L’associazione, con uno spirito costruttivo, non si limita a criticare le decisioni dell’amministrazione ma propone una soluzione pragmatica: iniziare la ristrutturazione del ponte sul Rio Melo con interventi mirati a migliorare immediatamente la sicurezza di persone a piedi e ciclisti, come l’introduzione di una passerella a sbalzo. Questa proposta, oltre a garantire un miglioramento tangibile della sicurezza, si configura come il primo passo di un progetto più ampio volto a rinnovare completamente il ponte, adeguandolo alle esigenze attuali di mobilità e sicurezza.

L’appello dell’associazione si fa portavoce di una domanda fondamentale: è necessario attendere che si verifichi un evento tragico prima di intervenire?