I Verdi in piazza a Ravenna per le energie rinnovabili

La consigliera Zamboni: ‘Non siamo solo partito dei no’

Sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle energie rinnovabili, lanciando l’appello: “Non fossilizziamoci!”. È questo il senso della chiamata pubblica, organizzata sabato 21 ottobre dai Verdi in piazza del Popolo a Ravenna, per “chiedere alla cittadinanza di mobilitarsi” a favore dell’energia pulita. “La scelta è ricaduta su Ravenna perché la settimana successiva sarà la sede di una importante fiera del settore oil and gas”, sottolinea la consigliera regionale dell’Emilia-Romagna Silvia Zamboni che ricorda come proprio Ravenna sia “il centro nevralgico di Eni” e la città che ospiterà “il rigassificatore entrerà in funzione nel 2024, nei confronti del quale i Verdi hanno espresso più volte la contrarietà”. “Noi Verdi siamo il partito di alcuni no ma anche di tanti sì”, prosegue Zamboni che spiega come l’iniziativa di Ravenna faccia riflettere i cittadini “sulle tante opportunità che già ci sono oggi grazie alle energie rinnovabili”.

In piazza ci sarà un grande dinosauro, che rappresenta i combustibili fossili. Sarà presente anche Alberto Bernabini, amministratore delegato del progetto Agnes, parco eolico più solare offshore che potrebbe alimentare da 500mila ad un milione di case in Emilia-Romagna ma è in attesa di partire dal 2017. “Abbiamo dovuto superare le resistenze generali – ha osservato – ma a Ravenna abbiamo trovato un contesto favorevole. A fine mese presenteremo le ultime osservazioni alla valutazione d’impatto ambientale e speriamo che il governo a breve approvi il progetto” che potrebbe essere finanziato grazie a fondi del Pnrr e potrebbe entrare in funzione già nel 2026.

Un secondo impianto promosso dai Verdi è il parco eolico di Rimini, ancora bloccato, mentre “il rigassificatore è stato autorizzato in 120 giorni – sottolineano – ci vuole più tempo per un chiosco di piadine”. Ancora in fase di realizzazione anche le comunità energetiche solari, ideate dal professor Leonardo Setti dell’Università di Bologna, tra i protagonisti della mobilitazione di Ravenna. Critica, infine, è la portavoce nazionale dei Verdi, Eleonora Evi, che sottolinea come da parte delle istituzioni, in realtà, “si stia facendo di tutto pur di rallentare la transizione energetica ed ecologica e conservare il fossile”.

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