Il borgo dell’Appennino bolognese tra Emilia e Toscana che nasconde un'incredibile storia
Scopri Lizzano in Belvedere, borgo dell’Appennino bolognese e porta del Corno alle Scale, tra natura selvaggia e un santuario nascosto nel bosco.

Immerso nell’Appennino settentrionale, Lizzano in Belvedere è un comune dell’Emilia-Romagna situato ai piedi del Corno alle Scale, la vetta più alta della provincia di Bologna con i suoi 1.945 metri. Questo borgo è storicamente definito la “porta” naturale al massiccio montuoso, punto di partenza privilegiato per escursioni e sport invernali. La sua posizione lo rende crocevia di culture: unisce la tradizione emiliana con influssi toscani, grazie alla vicinanza con il confine regionale.
Lizzano ha origini antichissime: il toponimo compare già in documenti medievali e il territorio fu conteso tra signorie locali e lo Stato Pontificio. Oggi il borgo conserva un centro storico caratterizzato da case in pietra e vicoli che mantengono l’impronta montana tipica di questa zona dell’Appennino.
Il Corno alle Scale e il Santuario nascosto
Il Parco regionale del Corno alle Scale è l’attrazione principale: un’area protetta che offre paesaggi spettacolari tra faggete secolari, praterie d’alta quota e cascate naturali. In inverno, il comprensorio sciistico del Corno è uno dei più rinomati dell’Emilia-Romagna, mentre in estate diventa meta di trekking e osservazione della fauna alpina, tra cui caprioli e aquile reali.
Una curiosità poco nota è la presenza del Santuario della Madonna dell’Acero, immerso nei boschi a oltre 1.200 metri di quota. Secondo la tradizione, fu costruito nel XVI secolo dopo l’apparizione della Madonna a due pastorelli, salvati da una tempesta di neve grazie al suo intervento. Ancora oggi il santuario è meta di pellegrinaggi e offre una vista unica sui contrafforti dell’Appennino.
Patrimonio naturale e culturale da vivere tutto l’anno
Oltre alle bellezze naturali, Lizzano ospita anche il Museo Etnografico “Giovanni Carpani”, che raccoglie oggetti della tradizione contadina e pastorale locale, permettendo di scoprire come si viveva in montagna nei secoli scorsi. Il borgo è inoltre noto per eventi folkloristici e sagre dedicate ai prodotti tipici dell’Appennino, come castagne e funghi porcini.