Il canale che ha trasformato la città, il progetto di Leonardo diventato icona romagnola
Scopri la storia del Porto Canale Leonardesco a Cesenatico: un’opera medievale rivista da Leonardo, crocevia di pesca, cultura e curiosità uniche.

A Cesenatico, il Porto Canale Leonardesco non è soltanto un angolo pittoresco per passeggiate sul mare: è un monumento vivente alla storia dell’ingegno italiano, un’opera che incarna la relazione tra natura, tecnica e visione strategica. Il primo scavo del canale risale al 1314, su ordine del Comune di Cesena, come sbocco marittimo per il commercio e la pesca. Ma la svolta più affascinante e decisiva avvenne il 6 settembre 1502, quando un certo Leonardo da Vinci, al servizio di Cesare Borgia, giunse in Romagna con incarichi militari e ingegneristici.
Nel suo Codice L, conservato oggi all’Institut de France, Leonardo disegnò una pianta dettagliata dell’approdo di Cesenatico, suggerendo modifiche e soluzioni ingegneristiche per evitare l’insabbiamento e migliorare l’efficienza delle operazioni portuali. Pur non avendo progettato ex novo il canale, la conformazione attuale riflette fedelmente i suoi rilievi. Ciò che impressiona ancora oggi è l’attualità della sua visione: una struttura semplice ma funzionale, capace di sfruttare le correnti e i venti per tenere pulito l’imbocco del porto, in un’epoca in cui le ruspe non esistevano.
Con il passare dei secoli, il canale ha mantenuto una centralità urbanistica e culturale: le sue case basse e colorate, le barche ormeggiate e i ponticelli in pietra lo rendono il cuore pulsante del centro storico. Non è un caso che lungo le sue sponde sorgano la Pescheria comunale del 1911, con i suoi marmi sempre bagnati di mare, la casa museo di Marino Moretti, poeta del Novecento, e il celebre Museo della Marineria, unico in Italia a possedere una sezione galleggiante permanente, dove storiche imbarcazioni da pesca e da trasporto sono esposte direttamente sull’acqua, come in una scenografia viva e navigabile.
Uno scavo medievale diventato icona romagnola
Nel tempo, il Porto Canale è diventato qualcosa di più di una semplice via d’acqua: è un’icona culturale, un simbolo identitario per la Romagna e per Cesenatico. Nato per garantire l’accesso diretto al mare alla città di Cesena, il canale fu per secoli arteria commerciale primaria, teatro di carichi di pesce, legname, sale e granaglie. Ancora oggi bagna vie storiche come Corso Garibaldi, e in estate si anima con eventi, mercatini e spettacoli all’aperto.
In ogni stagione, ma soprattutto al tramonto, il canale si trasforma in una scenografia emozionante: i riflessi delle luci dei locali e delle insegne tremolano sull’acqua, creando un’atmosfera che ricorda una piccola Venezia marinara. Ogni pietra, ogni trave delle barche ormeggiate, racconta una storia di mare, lavoro e cultura popolare. Non a caso, in questo contesto vivace e senza tempo, l’identità “Leonardesca” è diventata un tratto distintivo e orgoglioso della città.
Dalla battaglia per il sale alle regate storiche
Nel corso dei secoli, il Porto Canale è stato protagonista di molteplici episodi che intrecciano storia militare, politica ed economia locale. Nel XIV e XV secolo, fu punto strategico per il commercio del sale, allora bene preziosissimo e controllato con leggi severe. La posizione del porto fece sì che diventasse oggetto di contesa tra Cesena, Ravenna, Rimini e lo Stato Pontificio, e anche i Borgia lo considerarono un punto tattico nei loro piani di conquista.
Le modifiche suggerite da Leonardo nel 1502 non furono mai realizzate per intero, ma la loro importanza storica fu tale che Cesenatico ha voluto onorare l’eredità di quel disegno: nel Novecento, si avviò un restauro rispettoso del tracciato “leonardesco”, e da allora l’intero canale è riconosciuto con questa denominazione.
Oggi, oltre ad essere meta turistica internazionale, il canale ospita manifestazioni culturali e nautiche, tra cui spiccano la regata “Vele al Terzo”, che vede sfidarsi barche tradizionali con vela latina, e il celebre Presepe della Marineria, allestito ogni dicembre su barche storiche ormeggiate, con statue a grandezza naturale illuminate da decine di fari, in un connubio spettacolare tra arte, fede e memoria marinara.