Altarimini

Il futuro dell'Anatomia Patologica, Montevecchi dubbioso: "L'Ausl sveli il progetto"

Il consigliere regionale Montevecchi chiede lumi sui progetti legati all'Anatomia Patologica Unica della Romagna. Replica all'Ausl.

A cura di Redazione
15 marzo 2024 15:44
Il futuro dell'Anatomia Patologica, Montevecchi dubbioso: "L'Ausl sveli il progetto" - Matteo Montevecchi (repertorio)
Matteo Montevecchi (repertorio)
Condividi

Botta e risposta tra Ausl Romagna e il consigliere regionale delle Lega Matteo Montevecchi sul futuro dell’Anatomia Patologica.

“L’Ausl Romagna, tramite il Dott. Carradori, in una nota fa sapere in merito alla mia interrogazione per chiedere modifiche radicali al progetto di Anatomia Patologica Unica della Romagna, che l’ipotesi avanzata è completamente priva di fondamento e che il progetto a cui si riferisce il consigliere va esattamente nella direzione opposta, vale a dire migliorare il coordinamento e l’efficienza delle attività presenti nelle diverse sedi”, esordisce Montevecchi.

“Le quattro Unità Operative di Anatomia Patologica potranno anche continuare ad esistere, ma non così come oggi. Ciò che viene contestato dalla mia interrogazione è il fatto che verrebbero stravolte. Ho utilizzato il termine “Anatomia Patologica Unica” perché intendevo dire che non si tratta affatto di una bufala la creazione, come prevederebbe il progetto dell’Ausl, di un unico laboratorio di anatomia patologica per la Romagna (fuori da un contesto ospedaliero), a meno che tali intenzioni che mi dicono essere state enunciate all’interno del progetto, non siano poi mutate radicalmente”, argomenta il consigliere leghista.

Montevecchi, al di là delle schermaglie verbali con l’Ausl, esprime le perplessità per la decisione dell’Ausl “di non considerare alcun passo indietro sul progetto come chiedono il sindacato Di.Co.Si ContiamoCi! e i professionisti”.

“Il Dott. Carradori nella sua nota, a proposito del mio intervento, sostiene che contrariamente a quanto si legge nell’articolo il progetto è stato presentato internamente all’Azienda il 24 gennaio 2023 e reso, fin da subito, oggetto di confronto con i professionisti. Peccato però che questo io lo abbia scritto”, evidenzia Montevecchi.

“Se avesse letto il mio articolo (per intero)– prosegue il consigliere –avrebbe trovato il riferimento al fatto che il progetto era stato illustrato a tutti gli operatori delle anatomie patologiche della Romagna. All’interno della mia interrogazione nelle premesse faccio riferimento proprio alla data del 24 gennaio 2023. Se fosse stato più attento, avrebbe letto nell’articolo anche la mia affermazione: Ho saputo che i professionisti, dopo la presentazione del progetto, hanno cercato di porre osservazioni e critiche costruttive, che però la Direzione ha liquidato con scarsa considerazione.

Non a caso, è proprio l’atteggiamento di chiusura che viene contestato, dal momento in cui il progetto sta andando avanti senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali che, informalmente, sono venute a conoscenza di esso solo dagli operatori interessati“.

Questa mattina (venerdì 15 marzo) il consigliere leghista ha ricevuto risposta alla domanda di aver accesso agli atti in Regione e di poter disporre di tutta la documentazione inerente al progetto, ma l’accesso è stato negato “in quanto il progetto non è stato ancora approvato dall’Ausl”.

“A questo punto per fugare ogni dubbio, chiedo all’Ausl Romagna di rendere pubblico il progetto in questione, così le persone potranno farsi un’idea, si capirà se certe osservazioni poste sono campate per aria o meno, si vedrà chi ha ragione e così le organizzazioni sindacali come Di.Co.Si ContiamoCi! avranno l’occasione di potersi confrontare pubblicamente in merito”, chiede Montevecchi.

“Voglio sperare che, al contrario, ad esempio, di ciò che sta avvenendo con i CAU, (esperienze, tutt’altro che confortanti), anche se l’Ausl la pensa diversamente, per le attività svolte dalle attuali quattro Unità Operative di Anatomia Patologica vi sia una reale e concreta volontà di potenziarle come richiesto nell’interrogazione, abbandonando l’idea iniziale del progetto di unificare in un unico laboratorio le attività, con costi a carico della collettività molto esosi e senza reali vantaggi diagnostici“, chiosa il consigliere.

Tutte le critiche poste all’interno della mia interrogazione rimangono valide, ora attendo la risposta da parte della Giunta regionale per poter fare ulteriori considerazioni. Continuerò a monitorare” conclude il consigliere regionale romagnolo Matteo Montevecchi

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Altarimini sui social